De Benedetti: «I giornali non
moriranno, ma non stanno bene»

«I giornali non moriranno, ma non stanno certo bene. Questo deve essere chiaro a tutti». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, intervenendo al convegno di apertura del 26° congresso della Fnsi in corso a Bergamo.
Diretta web del congresso

«I giornali non moriranno, ma non stanno certo bene. Questo deve essere chiaro a tutti». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, intervenendo al convegno di apertura del 26° congresso della Fnsi in corso a Bergamo, parlando di come è cambiato il panorama dell'informazione.

L'intervento di De Benedetti
De Benedetti ha ricordato che a inizio secolo circolavano due profezie «oscene»: che sarebbero scomparsi i giornali e che non sarebbero più serviti i giornalisti. «Il tempo - ha detto De Benedetti - ha dimostrato che si trattava di sciocchezze».

De Benedetti ha tracciato il difficile quadro dei giornali in Italia, visto che «i giovani li abbandonano a favore di internet, nel 2009 la diffusione è scesa ai livelli del 1939, la pubblicità è calata del 16% e nel 2009 i ricavi dei quotidiani sono calati del 20% al netto dell'inflazione».

Una situazione complessa da cui si può comunque uscire, anche se «nessuno ha ricette miracolose. Serve un'alleanza fra innovatori, è la via giusta da percorrere per uscire dalla crisi trovando una nuova strada».

Secondo De Benedetti, oggi i giornalisti «devono dare prova di flessibilità per lavorare anche con strumenti differenti» rispetto a quelli cui erano stati abituati. Di certo, ha poi aggiunto, niente è più sbagliato che pensare che l'informazione si fa senza giornalisti. «L'innovazione - ha detto - si fa con chi conosce bene il mestiere. Gli editori si salveranno solo se sapranno mettere in campo la qualità».

Confalonieri e Mediaset
Intanto il gruppo Mediaset punta a creare un canale all news già a partire da quest'anno. Nel corso del suo intervento, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha sottolineato che il gruppo «ha creato un'agenzia in casa, News Mediaset, e speriamo che già quest'anno possa tradursi in un canale all news».

Confalonieri ha ricordato che nel settore dell'informazione italiana «è entrato il più forte editore al mondo, sappiamo - ha concluso - a chi facciamo riferimento». Nel mondo dell'editoria «c'è stata una rivoluzione, è arrivato internet, e bisogna prendere atto» che il panorama dell'informazione è cambiato rispetto ad anni fa, per questo «i giornalisti devono diventare multimediali e digitali». Fedele Confalonieri ha posto l'accento sull'aspetto della formazione dei giornalisti, «che devono avere l'umiltà e rivedere i propri concetti» per imparare a lavorare con i nuovi strumenti.

Confalonieri ha avvertito la platea dal diffidare degli editori che puntano tutto sulla riduzione dei costi: «i bravi tagliatori di teste - ha detto - poi ti lasciano un corpo esangue. Gli sprechi esistono in tutte le aziende, ma non puoi tirarli all'osso perchè è così che si chiudono le aziende».

Schifani dalle 16
Sarà il presidente del Senato Renato Schifani ad inaugurare martedì 11 gennaio 2011 alle 16 al Centro congressi Giovanni XXIII i lavori del Congresso nazionale della Stampa italiana. All'intervento del presidente del Senato seguiranno i saluti istituzionali del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, del presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, del presidente della Camera di Commercio di Bergamo Paolo Malvestiti, del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e del presidente della Conferenza dei Consigli regionali Davide Boni.

Sono previsti inoltre gli interventi del segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana Franco Siddi, del presidente Fnsi Roberto Natale, del presidente dell'Associazione Lombarda dei giornalisti Giovanni Negri.

Al convegno della mattinata presenti anche il presidente di Rcs Piergaetano Marchetti, il presidente della Società dei lettori di “Le Monde” Jean Martin, il segretario generale della Ifj Aidan White, il segretario generale della Fnsi Franco Siddi. Stefano Folli e Tiziana Ferrario hanno guidato gli interventi.

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