Botte in collegio, pene basse:
il gip rifiuta il patteggiamento

Il giudice per le indagini preliminari ha rifiutato il patteggiamento - perché le pene proposte sono state ritenute troppo basse - per due degli 8 accusati d'aver picchiato un compagno per impedire che denunciasse le cessioni di droga in collegio.

Il giudice per le indagini preliminari ha rifiutato il patteggiamento - perché le pene proposte sono state ritenute troppo basse - per due degli accusati d'aver minacciato, picchiato e persino ustionato un compagno per impedire che denunciasse le cessioni di droga che alcuni di loro avrebbero commesso fuori e dentro il collegio di Caprino.

Tutto sarebbe accaduto al collegio convitto Celana tra il settembre del 2007 e il giugno del 2008: a giudizio erano finiti cinque ormai ex allievi accusati, a vario titolo, di lesioni gravi, sequestro di persona e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Insieme ai cinque giovani nell'inchiesta anche il vicerettore del collegio e il presidente: ai due è contestato l'omesso controllo, e cioè non aver impedito, in qualità di sorvegliante il primo e di legale rappresentante il secondo, che gli episodi accadessero.

Altri due accusati hanno chiesto il rito abbreviato, ma il gip non si è pronunciato, mentre gli ultimi tre hanno optato per il rito ordinario, compreso il vicedirettore del collegio.

È per la presunta attività di spaccio che sarebbero nati i comportamenti vessatori del gruppetto di amici un ragazzo, ora 21enne, che stando alle contestazioni avrebbe minacciato di rivelare al rettore che nel convitto circolava droga. A questo punto gli altri lo avrebbero minacciato, picchiato e maltrattato.

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