Cenate Sopra, l'oasi del Wwf
è nell'occhio del ciclone

È approdata sui tavoli di Via Tasso la polemica tra l'amministrazione comunale di Cenate Sopra e la Riserva naturale di Valpredina del Wwf, aperta dalla maggioranza del sindaco Stefano Cattaneo. L'oasi è un feudo, dicono. Il Wwf parla di falsità.

È approdata sui tavoli di Via Tasso la polemica tra l'amministrazione comunale di Cenate Sopra e la Riserva naturale di Valpredina del Wwf, aperta dalla maggioranza del sindaco Stefano Cattaneo e del suo vice Luigi Asperti.

I due, infatti, firmano una lettera inviata al presidente della Provincia, Ettore Pirovano, e all'assessore a Caccia e pesca, Alessandro Cottini, per chiedere che «nel prossimo Piano faunistico venatorio la perimetrazione dell'oasi (e quindi dei vincoli di protezione) venga ridotta entro e non oltre i confini del Sic, il Sito di importanza comunitaria».

In pratica chiedono che l'oasi di protezione venga sottoposta a una drastica dieta dimagrante dai «circa 300 ettari» - ma Enzo Mauri, direttore della Riserva dice «216,13» - ai 90 ettari del Sito di importanza comunitaria. Questo perché, scrivono Cattaneo e Asperti, «unico caso in Lombardia qui a Cenate Sopra si sono sovrapposti e stratificati una serie di istituti di protezione, gestiti sempre dalla medesima associazione, il Wwf, che di fatto immobilizzano qualsiasi fruizione, anche minima, delle aree interessate». Anche per la caccia.

Enzo Mauri, direttore della Riserva del Wwf, replica: «Voler utilizzare il nobile intento di tutela degli interessi di tutti i cittadini di Cenate Sopra per i soli interessi di poche decine di "appassionati di caccia", di per se legittimi, cercando di creare paure, veicolando bugie, disinformando e stravolgendo i fatti, non fa giustizia al fondamentale ruolo degli amministratori locali».

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 3 febbraio

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