Università, fondi per la ricerca
dalla Fondazione Volkswagen

La Fondazione Volkswagen finanzia una ricerca internazionale nell'ambito delle scienze umane che vede tra i principali attori l'Università degli studi di Bergamo. Un progetto triennale, che metterà a confronto le modalità di apprendimento dei saperi.

La Fondazione Volkswagen finanzia una ricerca internazionale nell'ambito delle scienze umane che vede tra i principali attori l'Università degli studi di Bergamo. Un progetto di studio triennale, che prenderà avvio a marzo, che metterà a confronto le modalità di trasmissione e apprendimento dei saperi in Italia e Germania in lingua tedesca e che vedrà coinvolti l'Università di Amburgo (capofila) oltre al nostro Ateneo, ma anche l'Università di Modena e di Chemnitz in Germania. La Fondazione ha messo a disposizione della ricerca, nell'ambito dell'iniziativa «Deutsch plus – Wissenschaft ist mehrsprachig» (Tedesco più - La scienza è plurilingue), ben 500 mila euro da destinare in massima parte al coinvolgimento nello studio di giovani ricercatori e di studenti universitari nei due Paesi europei.

La Fondazione è nata dalla casa automobilistica nel 1962 ma è una realtà no profit e indipendente dalla Volkswagen che ha messo a budget 100 milioni di euro da destinare all'educazione superiore e alla ricerca accademica diventando così il più grande finanziatore scientifico privato tedesco. In questi 48 anni ha sostenuto ben 29.300 progetti investendo 3,6 miliardi di euro.

«La sezione di Germanistica del nostro Ateneo – spiega Dorothee Heller, coordinatrice scientifica della ricerca per Bergamo e docente di Lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e letterature straniere – da tanti anni intrattiene relazioni scientifiche con i colleghi dell'Università di Amburgo e con gli altri partner del progetto. Insieme abbiamo condotto importanti ricerche proprio sul linguaggio accademico in ottica plurilingue. Tale attività di ricerca si collega alle iniziative portate avanti dal Cerlis, il Centro di ricerca sui linguaggi specialistici attivo presso il Dipartimento di Lingue, letterature e culture comparate. La collaborazione, rafforzata anche da accordi di scambio per studenti e docenti (Programma Llp Erasmus), è stata un elemento fondamentale per presentare un progetto di ricerca di rilevanza internazionale che ha come capofila Angelika Redder, docente di Linguistica Tedesca presso l'Università di Amburgo, esperta negli studi sulla comunicazione accademica nonché convinta sostenitrice dell'idea di una Germanistica transnazionale».

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