Leffe, il ricordo di Giovanni Pezzoli:
«Il bunker a Gheddafi l'ho costruito io»

«L'avrò incontrato una decina di volte. Lui è del '42 e io di un anno più giovane. Mi ha anche parlato. Peccato abbia usato l'inglese, che io proprio non capisco». È un ricordo che risale a trent'anni fa, ma è ancora vivo nella memoria di Giovanni Pezzoli, 68 anni, di Leffe.

L'interlocutore in quegli incontri del 1981 era addirittura Muammar Gheddafi, il colonnello che aveva guidato la rivoluzione del 1969. Pezzoli è un uomo che ha girato il mondo grazie alla specializzazione nella guida di mezzi da cantiere. Dopo essere emigrato in Svizzera a soli 16 anni, è stato in Olanda, Francia e nello Yemen. Nel 1979 l'occasione che lo porta in Libia.

«Per tre anni lavorai in particolare ad un cantiere, posto a poco più di un chilometro dall'immensa Piazza Verde, affacciata sul mare, creata negli anni '30 dagli italiani». Non si trattava di un cantiere qualsiasi: là, al centro di un'enorme caserma, si costruiva la residenza di Gheddafi.

All'interno della caserma fu realizzato una sorta di grosso cilindro a base circolare, con strutture e portanti in cemento armato che arrivavano anche ad un metro e 30 centimetri di spessore: il bunker del Colonnello.

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