Almenno, micia «sfrattata»
ricompare a casa dopo 4 anni

Stellina, una gattina «sfrattata» dal regolamento condominiale di una palazzina ad Almenno San Bartolomeo e portata a una quindicina di chilometri di distanza, se ne è ritornata dal padrone dopo ben quattro anni e, naturalmente, tutta sola. 

Chi possiede un gatto e lo lascia libero di uscire lo sa: prima o poi se ne sta in giro per giorni e settimane. Poi, come se nulla fosse accaduto, l'amato micio ritrova senza problemi la strada e ricompare sull'uscio di casa.

Ma qui la storia è diversa: Stellina, una micia «sfrattata» dal regolamento condominiale e portata a una quindicina di chilometri lontano, se ne è ritornata dal padrone dopo quattro anni, da sola. Non avrà compiuto un'impresa come il «collega» Vaino che, nel 2009, in Finlandia, tornò a casa facendo 800 chilometri, ma il fiuto di Stellina può fare sicuramente invidia ai campioni di orieentering.

Nata nel 2004, la gattina aveva sempre vissuto in casa Pesenti, al civico 20 di via Montale, ad Almenno San Bartolomeo. Facendo compagnia alla famiglia e a due bambine vicine di casa. Proprio loro le avevano dato il nome di Stellina. Trascorreva le sue giornate in una villetta a schiera, accanto ad altre sette e a un condominio, con un unico grande cortile comune. Ed è qui, forse, che Stellina inizia a infastidire qualcuno del quartiere. «Era giovane, girava molto, sporcava e saliva sulle auto», ricorda Paolo Pesenti, 19 anni. Nel quartiere ci sono altri gatti, così, nell'aprile 2007, arriva la decisione a maggioranza del condominio: gatti vietati.

A malincuore la famiglia Pesenti è costretta a trovare una nuova casa per Stellina. La micia, nel frattempo sterilizzata, finisce a Berbenno, da un cliente di papà Paolo, ben felice di accogliere il nuovo inquilino. Qui ci rimane per un po' di anni. «Di lei non abbiamo saputo più nulla, anche perché era trascorso tanto tempo», dice ancora Paolo. Lo scorso 13 febbraio, domenica mattina, la sorpresa: «Mio padre si sveglia, apre la finestra a pianterreno e trova la gatta davanti alla nostra porta. L'ha subito riconosciuta ma per sicurezza l'abbiamo confrontata con una foto che avevamo scattato appena nata. Le macchie nere e arancioni sopra la testa ci hanno dato la conferma».

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