Uccisero un amico con la roncola
In Assise sentenza ribaltata

Un anno fa erano stati condannati a 14 anni e 4 mesi per omicidio volontario, e assolti dalle accuse di sequestro di persona e di una rapina avvenuta qualche giorno prima del delitto.  Ora la Corte d'assise d'appello di Brescia ha capovolto la sentenza.

Un anno fa erano stati condannati a 14 anni e 4 mesi per omicidio volontario, e assolti dalle accuse di sequestro di persona e di una rapina avvenuta qualche giorno prima del delitto.  Ora la Corte d'assise d'appello di Brescia ha capovolto la sentenza.

Ribaltata quella di primo grado, emessa con rito abbreviato in udienza preliminare: è caduta infatti l'accusa di omicidio volontario, derubricato come sostenuto dalla difesa in preterintenzionale, ed è arrivata di contro la condanna sia per la rapina, sia per il sequestro di persona. Per questo la condanna di secondo grado è stata ridotta a otto anni e otto mesi di reclusione.

Protagonisti di questa vicenda processuale due cittadini marocchini, chiamati a rispondere dell'uccisione a colpi di roncola del loro connazionale Adil El Ouadi, trovato privo di vita a Vaprio d'Adda il 16 gennaio 2009: si tratta di Abdallah Nojoura e Cherki Nabil Otman, entrambi di ventitre anni, difesi il primo dagli avvocati Federico Pedersoli e Luca Bosisio, e il secondo dall'avvocato Giuseppe Mussumeci.

Con loro a processo per concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e rapina aggravata erano finiti anche altri due marocchini: si tratta di Mohamed Brada detto Simohamed e Mohamed Sebbahi detto Sabahi, rimasti irreperibili e quindi processati con rito ordinario. Il pm Anna Ponsero chiese 27 anni ciascuno, il difensore Marco Filippo Avilia l'assoluzione dai reati di sequestro e rapina, oltre alla derubricazione del reato di omicidio volontario in preterintenzionale. La Corte d'assise di Bergamo li condannò poi a trent'anni, derubricando però l'accusa di rapina in quella di minaccia aggravata.

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