Una holding tra Sea e Sacbo
Bergamo prende tempo

Bergamo prende tempo davanti alla proposta milanese di mettere insieme Sea e Sacbo in una sola holding, così da dare vita al primo polo aeroportuale del Nord, puntando poi ad est per coinvolgere Verona e il controllato scalo di Montichiari.

Lunedì in Confindustria è stata la volta del primo faccia a faccia ufficiale. Da un lato Giuseppe Bonomi, presidente di Sea – società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, oltre che detenere il 30,98 per cento di Orio – e dall'altra il variegato fronte bergamasco di Sacbo: Ubi Banca, Comune, Provincia, Camera di Commercio, Credito Bergamasco, Confindustria e Italcementi e Aeroclub Taramelli.

Bonomi era accompagnato da esponenti di Mediobanca: una presenza non casuale, considerato che l'istituto di credito funge da advisor nell'operazione di quotazione in Borsa di Sea. E l'operazione si lega a doppio filo alla proposta di holding messa sul tavolo di Bergamo.

Il presidente Sea ha illustrato tutte le potenzialità della holding, compresa la possibilità di conferire ai soci bergamaschi un maggior peso rispetto alla quota effettivamente detenuta. Ma Bergamo resta perplessa, in primis il Comune, mentre la provincia vorrebbe guardar bene dentro la proposta.

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