Romano, nozze civili d'atmosfera
in Rocca e nel palazzo consiliare

Matrimoni civili a pagamento a Romano per chi vuole sposarsi nel salone del Consiglio comunale o nella sala al primo piano della Rocca. Lo stabilisce una delibera della Giunta comunale che limita l'utilizzo gratuito per la celebrazione delle nozze alla sola sala della Giunta, in municipio.

Matrimoni civili a pagamento a Romano per chi vuole sposarsi nel salone del Consiglio comunale o nella sala al primo piano della Rocca. Lo stabilisce una delibera della Giunta comunale approvata lo scorso mese di febbraio, che limita l'utilizzo gratuito per la celebrazione delle nozze alla sola sala della Giunta, in municipio.
Una volta la stanza dove si riunisce la Giunta era l'unico spazio a disposizione per i pochi matrimoni civili che si registravano a Romano. Adesso, vuoi per le ristrettezze di bilancio con la necessità di fare quadrare i conti, vuoi per rientrare dalle spese vive sostenute per la celebrazione dei matrimoni civili, la Giunta di centrodestra (Lega Nord e Pdl) ha deciso un tariffario: 150 euro per il matrimonio celebrato nel salone del palazzo consiliare, in piazza Roma, e 50 euro per le nozze nella sala della Rocca. Due immobili di prestigio il cui utilizzo prevede dei costi (luce, riscaldamento e spese di pulizia). Il salone consiliare si trova nel quattrocentesco palazzo già sede del podestà veneto al tempo della Repubblica, mentre la Rocca è di epoca viscontea, successivamente abbellita da Bartolomeo Colleoni. I due spazi sono impreziositi da opere degli artisti Rinaldo Pigola e Mario Pozzoni.

Lo spazio più richiesto per le nozze in Comune è il salone del Consiglio, indicato tra le sedi disponibili con una delibera di Giunta del luglio 2009 che aveva suscitato le perplessità dell'ex sindaco Emilio Tognoli – che in proposito aveva presentato un'interrogazione – contrario a concedere una sede istituzionale come la sala consiliare per i matrimoni.
Nella sala della Rocca e nella sala della Giunta i matrimoni civili vengono invece celebrati da alcuni anni. Secondo la delibera di febbraio quest'ultima sala viene concessa gratuitamente in quanto «non richiede specifiche pulizie e neppure utenze rilevanti» tenuto conto che il sabato, giorno preferito per i matrimoni, il municipio in piazza Longhi è aperto al pubblico la mattina. L'uso di questi locali viene autorizzato esclusivamente per la durata della cerimonia e sono proibiti brindisi, lanci di riso, mentre agli sposi è consentito far predisporre addobbi floreali.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 10 marzo

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