San Giorgio: oratorio mondiale
con 150 ragazzi di 35 etnie

Basta spingere la porta di ferro che separa il cortile dalla via per affacciarsi sul mondo. E dal grigio si passa immediatamente ai colori. All'oratorio San Giorgio, dopo i compiti, è il tempo del gioco. E a pallavolo si sfidano tutto il mondo. È la Fabbrica dei sogni.

Basta spingere la porta di ferro che separa il cortile dalla trafficatissima via per affacciarsi sul mondo. E dal grigio si passa immediatamente ai colori. All'oratorio San Giorgio, dopo i compiti, è il tempo del gioco. E a pallavolo si sfidano ragazzini africani, sudamericani, asiatici ed europei. Benvenuti alla Fabbrica dei sogni. Il nome dice già tutto.

Qui, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19, si ritrovano 150 ragazzi (tra elementari, medie e superiori) che rappresentano 35 etnie. Ad affiancarli 70 volontari a rotazione e un'equipe di otto specialisti, tra educatori, animatori, psicologa e assistente sociale.

Quest'anno, per la prima volta, c'è una lista d'attesa significativa (38 richieste in stand by) ed emerge un dato: sempre più studenti delle superiori vogliono partecipare alle attività. «Quattro anni fa c'erano 15 adolescenti – conferma Carlo Lanzanova, presidente dell'associazione –, oggi sono 45, l'anno prossimo ce ne saranno già 8 in più, tra due 18».

Allora è caccia ai volontari. «Per le elementari e le medie, al sostegno didattico, facciamo fronte con i volontari delle scuole superiori. Per le superiori la cosa si complica - lancia l'appello Lanzanova - perché servirebbe la disponibilità di universitari e insegnanti, persone qualificate in un raggio di materie più ampio».

Ma non c'è solo lo spazio compiti. «Cerchiamo di fornire ai ragazzi, attraverso un percorso educativo completo, fatto anche di laboratori di musica e teatro, incontri, percorsi tematici e gioco libero, strumenti per diventare adulti e cittadini responsabili, affiancandoci anche ai genitori e, in alcuni casi anche sostituendoci a loro, quando sono in difficoltà».

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