Dalmine, oratorio triplicato
Il vescovo: «Dono di speranza»

Nemmeno la pioggia, caduta incessantemente per tutta la mattinata di domenica è riuscita a fermare la calorosa accoglienza di Mariano al vescovo Francesco Beschi, venuto a Dalmine per inaugurare gli spazi del nuovo oratorio dedicato a Giovanni Paolo II.

Nemmeno la pioggia, caduta incessantemente per tutta la mattinata di domenica è riuscita a fermare la calorosa accoglienza della comunità di Mariano al Brembo al vescovo Francesco Beschi, venuto a Dalmine per inaugurare gli spazi del nuovo oratorio dedicato a Giovanni Paolo II.

A riceverlo la sezione Bersaglieri di Mariano, la banda del paese, le istituzioni e tanti cittadini. «Il signore ha battezzato con l'acqua il nostro nuovo oratorio» queste le parole di don Adriano Bravi pronunciate all'apertura della Messa nel cineteatro «Le Muse» a Mariano di Dalmine.

Era presente tutta la comunità riunita e orgogliosa di un lavoro terminato in poco più di due anni. I lavori di restauro infatti iniziati a fine 2008 hanno visto triplicare gli spazi del vecchio oratorio: due nuovi saloni, un porticato esterno e nuove aule al piano superiore per il catechismo. Un campo da calcio a sette, giochi per i più piccoli e parcheggio ancora in fase di riqualificazione. Uno spazio nuovo dunque per la comunità di Mariano e per i giovani.

Proprio ai giovani era rivolto il messaggio di speranza dell'omelia di monsignor Beschi: «L'oratorio è una forma concreta di resistenza, è una vittoria contro i dubbi, la chiusura in se stessi e le tentazioni. Vuol dire che noi crediamo in Dio, negli uomini e crediamo che per i nostri figli ci sia un futuro. Non basta proteggerli ma dobbiamo anche donare una speranza per il loro domani. L'oratorio è quindi simbolo di una speranza educativa che si trasforma in impegno, un impegno di persone che sono convinte che l'educazione non sia un fallimento».

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