Lunedì 14 Marzo 2011
Di un uomo il dna sulla batteria
Svolta nelle indagini su Yara

Le indiscrezioni sulle tracce biologiche sono state chiarite negli ultimi giorni: le due tracce biologiche, una maschile e l'altra femminile, non erano entrambe sui guanti della giovane ginnasta. Quella femminile era sui guanti, l'altra sulla batteria del cellulare, un oggetto che nei giorni precedenti la scomparsa Yara e i suoi familiari non avevano mai toccato. E in quella traccia isolata dalla polizia scientifica gli inquirenti ripongono parecchie speranze.
Il problema è che il codice genetico isolato non trova riscontro nei database di polizia e carabinieri e nemmeno nella quarantina di Dna isolati durante le indagini sull'omicidio di Yara Gambirasio. Tutto è quindi affidato ai rilievi scientifici, anche se non si può dimenticare la complessità degli accertamenti medico-legali che deriva essenzialmente dal fatto che «parliamo di un cadavere che non dimentichiamo è stato esposto per tre mesi alle intemperie». A dirlo gli inquirenti che sono convinti che Yara sia stata abbandonata in quel campo incolto nelle immediatezze della sua uccisione, probabilmente il giorno stesso della sparizione. A confermarlo, oltre agli esiti degli esami scientifici sull' humus del punto esatto in cui è stato trovato il corpo di Yara, sarebbero anche i resti di cibo trovati nello stomaco durante l'autopsia. Un particolare importante, questo, per gli investigatori, che conoscono cosa la tredicenne ha mangiato, e a che ora, quel 26 novembre, prima di sparire, intorno alle 18.30, dopo essere uscita dal centro sportivo di Brembate Sopra. E in rapporto al processo digestivo riterrebbero compatibile la morte con quelle prime ore successive.
fa.tinaglia
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