Martedì 29 Marzo 2011
Orio e la futura holding
La Provincia temporeggia

La posizione della Lega tocca al capogruppo Alberto Piccioli Cappelli: «Pensare in grande è un obbligo. Per questo dobbiamo lasciare spazi alla trattativa, senza pregiudiziali vincolanti e negative». Dagli alleati del Pdl un invito alla «prudenza». «In questo momento – interviene Alessandro Sorte – non ci sono elementi per dire sì o no alla fusione, ma può aprirsi una fase di grandi opportunità». Dalle opposizioni sfumature diverse, ma con l'uguale preoccupazione che una holding possa significare «un depauperamento del territorio bergamasco».
Ad alzare i toni ci pensano Alberto Vergalli (Pd) («Che cosa bolle in pentola e dove è il presidente Pirovano che dovrebbe spiegarcelo?») e Paolo D'Amico (Sinistra per Bergamo): «Ci ritroviamo a discutere con le pareti dell'aula. Da parte della maggioranza non c'è nessuna intenzione di prendere posizione o di presentare dei contenuti». A nulla vale l'ultimo tentativo di Filippo Simonetti (Pd) di convincere Lega e Pdl a votare a favore: «Da parte nostra non c'è una chiusura. Bergamo non deve avere paura, ma deve andare armata al confronto, sicura di poter difendere gli interessi locali». Una posizione diversa da quella di Vittorio Milesi, capogruppo della Lista Bettoni, che è chiaro: «In assenza di una definizione del sistema aeroportuale del Nord da parte della Regione, siamo contrari a un'ipotesi di fusione Sea-Sacbo». Alla fine Lega e Pdl votano contro a tutti e due i documenti; sul primo a favore tutte le opposizioni, astenuti D'Amico e il presidente del Consiglio Roberto Magri. Sul secondo, invece, a favore Idv, Lista Bettoni e Udc, astenuti Pd, Gruppo Misto di Luigi Pisoni e Magri.
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 29 marzo
fa.tinaglia
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