Migliaia a San Giovanni Bianco
per la festa della Sacra Spina

San Giovanni Bianco celebra domenica 10 aprile la festa della Sacra Spina, la reliquia della Corona di Cristo che - secondo la tradizione - fu portata in paese 516 anni fa dal soldato Vistallo Zignoni. A migliaia, ogni anno, arrivano per le celebrazioni in Valle Brembana.

San Giovanni Bianco celebra la festa della Sacra Spina, la reliquia della Corona di Cristo che - secondo la tradizione - fu portata in paese 516 anni fa dal soldato Vistallo Zignoni. A migliaia, ogni anno, arrivano per le celebrazioni. Una festa che sa ancora coinvolgere, anche i giovani che, magari, durante l'anno sono lontani dalla chiesa.

Su ponti, prati e strade saranno posizionati 1.600 lumini, grazie ai volontari del gruppo «Sacra Spina» che dal 1972 allestiscono l'illuminazione del paese. «Quest'anno – dice Carlo Rota, tra i fondatori del gruppo insieme a Lino Milesi – ci aspettiamo un afflusso di gente ancora maggiore, sicuramente migliaia di persone, considerate le previsioni di bel tempo e il caldo. Sul prato a fianco del ponte Nuovo disegneremo, coi lumini, una grande croce».

Dopo il consueto, splendido spettacolo dei fuochi d'artificio di sabato sera, domenica le Messe saranno celebrate alle 7, 8 e 9. Alle 10,30 il pontificale di monsignor Edward Nowak, con il canto del coro Auriga. Alle 15 la grande processione con la reliquia (sotto il baldacchino centenario, venne realizzato nel 1911), i sacerdoti della valle, i paggetti, decine di crocifissi devozionali, stendardi, le confraternite provenienti dalla Lombardia, forze dell'ordine in alta uniforme, le bande musicali di San Giovanni Bianco e Santa Brigida.

E poi il grande Crocifisso realizzato da un blocco unico di tiglio da Matteo Mosca di Santa Croce: alto oltre quattro metri sarà portato dai trentatreenni del paese, mentre le coetanee porteranno altri segni della Passione di Cristo. Il messaggio conclusivo di monsignor Nowak sarà in chiesa. Alle 18, infine, la celebrazione di chiusura (con il canto del coro di Serina) presieduta da don Tino Galizzi, nel 60° di ordinazione sacerdotale.

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