Un furgone bianco sul traghetto
«E' di Fikri, l'ha acquistato lui»

Sul traghetto Genova-Tangeri, dove il 5 dicembre 2010 fu fermato Mohammed Fikri, c'era anche un furgone bianco. Era intestato al cugino, ma secondo gli inquirenti il mezzo sarebbe stato acquistato qualche settimana prima della morte della 13enne Yara da Fikri.

Sul traghetto Genova-Tangeri, dove il 5 dicembre scorso fu fermato Mohammed Fikri, c'era anche un furgone bianco. Era intestato al cugino, ma secondo gli inquirenti il mezzo sarebbe stato acquistato qualche settimana prima della morte di Yara Gambirasio dal ventitreenne marocchino finito poi in manette e poi scarcerato con l'accusa di aver preso parte all'omicidio della 13enne di Brembate Sopra.

La presenza del mezzo sulla nave «Berkane», in sé, non rappresenta un indizio, anche se i furgoni bianchi in questa indagine hanno lasciato scie misteriose: da quelli immortalati dalle telecamere di una banca di Brembate Sopra all'ora della scomparsa di Yara, a quello avvistato ad Ambivere da una donna.

Del furgone i carabinieri lo avevano scoperto ai primi di gennaio, quando avevano interrogato la fidanzata del nordafricano. Era stata lei a rivelare che il compagno aveva imbarcato il mezzo sul traghetto per il Marocco.
Fikri alla guida della propria Golf, che era rimasta sulla nave ed era tornata a Genova; il cugino al volante del furgone, ora in Marocco.

L'auto del giovane non è mai stata perquisita. C'è anche da aggiungere che nessuna compatibilità è emersa dalla comparazione del suo profilo genetico con il dna repertato su un guanto della vittima. E allora il dubbio è che Fikri, residente a Montebelluna (Treviso), in questa tragica vicenda sia quanto meno stato bersagliato da una raffica di coincidenze sfavorevoli.

«Non ci sono elementi sopravvenuti che facciano ritenere Fikri responsabile», ha dichiarato nei giorni scorsi il pm Letizia Ruggeri. Il fascicolo «Mohammed Fikri» viaggia verso la richiesta d'archiviazione.

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