Biciclette elettriche a impatto zero
Made in Bg per le guardie vaticane

Nel Dna ingegno, passione e perseveranza. Marco Mazza ha la stoffa dell'inventore. Bergamasco, figlio di un perito meccanico, è riuscito a trasformare la sua passione in un'attività lavorativa di successo. Creando la bicicletta elettrica «PmZero».

Nel Dna ingegno, passione e perseveranza. Marco Mazza ha la stoffa dell'inventore. Bergamasco, figlio di un perito meccanico che per anni ha lavorato in un'azienda orobica dando un grosso contributo all'innovazione, è riuscito a trasformare la sua passione in un'attività lavorativa di successo.

Ultimo della lista un accordo siglato con lo Stato del Vaticano, per il quale sta portando avanti una progettazione sulla mobilità, oltre a dotare la gendarmeria del suo ultimo prodotto, fresco fresco di brevetto: la bicicletta elettrica «PmZero».

La prima uscita ufficiale sul suolo vaticano è prevista il 1° maggio, in occasione della cerimonia di beatificazione di Papa Woityla, alla quale parteciperanno milioni di persone provenienti da tutto il mondo.

L'incontro con i funzionari del Santo Padre è stato casuale. «Mi trovavo a Milano Marittima - racconta Mazza - mentre stavo promuovendo alcune biciclette elettriche. Un funzionario del Vaticano le ha notate e così è nata la collaborazione con il Governatorato dello Stato Vaticano. Ho iniziato fornendo loro delle biciclette per la gendarmeria, in seguito sono stato incaricato per uno studio sul sistema di mobilità».

In occasione della cerimonia del 1° maggio saranno quattro i mezzi cavalcati dalle guardie svizzere, e saranno utilizzati per pattugliare il territorio durante l'intera giornata. Ma torniamo all'ultima creazione dell'inventore orobico, la «Pm0».

«Pm0 non è una bicicletta normale - spiega l'inventore bergamasco - ma si basa su uno studio medico scientifico approvato. L'idea è partita da alcuni disegni di mio papà che ho ritrovato nel suo studio. Non si tratta solo di design, ma di una bicicletta disegnata sui movimenti del corpo umano, funzionale e ergonomica».

«La postura della seduta è naturale e mantiene la schiena dritta. La gamba resta tesa e garantisce il 100% di resa della pedalata senza tenere i muscoli in tensione con dei benefici per la circolazione. Inoltre, nell'ultima parte della spinta, circa il 30%, che nella bici normale viene utilizzata come ritorno, con Pm0, diventa un'ulteriore spinta di potenza».

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