Troppo lavoro e responsabilità
Si dimettono i vertici della Cri

La Croce rossa di Bergamo è rimasta senza i vertici provinciali: il commissario Fernando Spada e il suo vice Gianmaria Domenghini hanno rimesso il loro incarico nelle mani di Francesco Rocca, commissario nazionale della Cri.

La Croce rossa di Bergamo è rimasta senza i vertici provinciali: il commissario Fernando Spada e il suo vice Gianmaria Domenghini hanno rimesso il loro incarico nelle mani di Francesco Rocca, commissario nazionale della Cri.

Nella lettera di dimissioni il commissario provinciale di Bergamo spiega di non riescire più a sostenere la mole di lavoro che comporta gestire una struttura così articolata e con così poche risorse. Nonostante i risultati che lui stesso definisce «strepitosi», sono tante le responsabilità che pesano sulla testa di una sola persona, la sua.

 Ecco perché il Commissario, nominato circa 16 mesi fa in via provvisoria, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni al commissario nazionale Rocca, il quale deve ancora esprimere giudizi e accettare o rifiutare le dimissioni del bergamasco.

A ruota anche il vice di Spada, Gianmaria Domenghini, ha presentato le proprie dimissioni, motivandole con la spiegazione di sentirsi solidale con il proprio superiore del quale «condivide totalmente il pensiero».

Ma c'è di più: oltre a lamentare un carico di lavoro eccessivo, Spada critica anche un cambio al vertice di due gruppi (Bergamo sede e Capriate) che ai suoi occhi risulta incomprensibile e che sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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