Montelungo gratis? Il Demanio
dice no a Palazzo Frizzoni

Beh, ci abbiamo provato. Si potrebbe sintetizzare così il tentativo di Palafrizzoni di inserire nelle liste dei beni oggetto del federalismo demaniale l'ex caserma Montelungo, al centro di recenti polemiche sulla possibile destinazione.

Beh, ci abbiamo provato. Si potrebbe sintetizzare così il tentativo di Palafrizzoni di inserire nelle liste dei beni oggetto del federalismo demaniale l'ex caserma Montelungo, al centro di recenti polemiche sulla possibile destinazione.

Se il colpo fosse andato in porto, avrebbe comportato la cessione a titolo gratuito della struttura, ma il Demanio ha respinto la richiesta, facendo leva sul protocollo siglato proprio con il Comune ad ottobre del 2009. Un passo indietro, alla firma di questo documento che ha permesso la valorizzazione e messa in vendita di diverse caserme cittadine (Flores, Corridoni, Scotti) e a Palafrizzoni di incassare quasi 900 mila euro per la celerità dell'iter.

Nel protocollo, all'articolo 2, oltre alle caserme citate c'è anche la Colleoni (che fa parte del più ampio compendio della Montelungo: è la parte che insiste sul lato della torre del Galgario) unitamente al Diurno di piazza Dante e al Campo di Marte, area in zona Accademia Guardia di finanza

L'articolo 3 è invece specificamente dedicato alla Montelungo: «Il ministero si impegna a porre in essere per il tramite del Demanio, tutte le attività di propria competenza al fine di cedere in proprietà (ovvero in concessione) la caserma, favorendo qualora necessario un percorso di valorizzazione unitario e specifico per il compendio Montelungo-Colleoni».

Nelle scorse settimane, Palafrizzoni ci ha provato, comunicando al Demanio di aver attivato le procedure conseguenti al decreto 85/2010 (quello sul federalismo demaniale, appunto) per Sant'Agata e la Torre dei Venti. E fin qui... Solo che nella medesima comunicazione è stata anche rinnovata la richiesta di mettere nel pacchetto anche la Montelungo «sostenendo che la stessa sia stata inserita nel Protocollo d'intesa dell'ottobre 2009 per essere ceduta al Comune e non già per essere sottoposta a specifica valorizzazione».

Nella risposta arrivata nei giorni scorsi all'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta, il gentile tentativo del Comune viene però rispedito al mittente. E non dev'essere la prima volta, considerato che nella missiva c'è un «come già precisato nella nota del 9 novembre 2010».

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