Andres, una vita in cammino
«Sto cercando la mia strada»

Cammina da un anno, per un tributo di memoria al padre scomparso, perché spera, sulle strade del mondo, di incontrare la madre che lui sente viva e che lo ha abbandonato appena nato, per farsi povero vicino ai poveri in un percorso di fede.

Cammina da un anno, per un tributo di memoria al padre scomparso, perché spera, sulle strade del mondo, di incontrare la madre che lui sente viva e che lo ha abbandonato appena nato, per farsi povero vicino ai poveri in un percorso di fede, perché «prima o poi finirò in un posto dove troverò un lavoro e dove potrò costruire la mia famiglia, il mio futuro».

È capitato a Bergamo, domenica, e lunedì sarà a Caravaggio, «i santuari sono il luogo dove sto meglio, vicino al Signore», per poi continuare il suo cammino: ha solo 23 anni, Andres Adrian Breban, ma ha già quasi tutto il mondo sulle sue spalle. O meglio, sulle sue gambe.

«Sono nato in Romania, da madre romena e padre spagnolo - racconta -. Mia madre mi ha abbandonato da piccolissimo, non l'ho mai conosciuta. Ma vorrei incontrarla. Mio padre è morto quando ero ragazzino, ucciso da una leucemia. Ho studiato finché ho potuto, in un orfanotrofio in Spagna, poi, senza soldi, ho dovuto sbarcare il lunario».

A San Sebastian, nei Paesi Baschi, ha maturato la decisione: «Ho sentito di dover rispondere a un mio bisogno: camminare, alla ricerca probabilmente non solo di mia madre e della mia strada, ma anche di me stesso. Ho scelto di partire dal luogo più sacro del mondo, Gerusalemme. Così, con i miei risparmi, ho acquistato un biglietto aereo e sono partito. Era il 25 luglio 2010».

Da allora Andres ha macinato chilometri («anche 50 al giorno, mangiando spesso solo una volta a settimana»), vivendo di quello che gli offriva la gente «ma anche offrendo il mio lavoro come cameriere, spazzino, agricoltore».

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