«Aziz Amiri, un omicidio controverso»
Il pm: «Indagini puntuali e corrette

La morte di Aziz Amiri, il marocchino ucciso da un colpo di pistola esploso da un carabiniere sabato 6 febbraio 2010 a Mornico, è un «omicidio controverso». Lo dice il Dipartimento di Stato Usa. «Ho fatto il mio dovere» la replica del pm Mocciaro.

La morte di Aziz Amiri, il marocchino di 18 anni ucciso da un colpo di pistola esploso da un carabiniere sabato 6 febbraio 2010 a Mornico, è un «omicidio controverso». Lo dice il rapporto sui diritti umani del Dipartimento di Stato americano, firmato Hillary Clinton. «Ho fatto il mio dovere fino in fondo, con indagini puntuali e corrette» è la replica del pubblico ministero Maria Mocciaro, fino a pochi mesi fa in servizio a Bergamo.

La vicenda risale appunto allo scorso anno. Aziz Amiri era su un'auto con un connazionale: nell'abitacolo anche 30 grammi di cocaina. Per sfuggire il guidatore mette la retro e sperona l'auto dei militari in borghese, uno dei quali scende e mette il  braccio all'interno della Peugeot dei marocchini. Nella concitazione viene esploso un colpo che uccide Amiri.

Il caso è tutt'altro che chiuso. Il gip deve ancora decidere se archiviare o prolungare le indagini o far processare il militare. La difesa dice no all'archiviazione e ora c'è il pronunciamento del Dipartimento Usa sui diritti umani che classifica il fatto come «omicidio controverso».

Il sostituto procuratore aveva invece chiesto l'archiviazione e la decisione spetterà dunque al gip di Bergamo Bianca Maria Bianchi.

«Le indagini furono approfondite - commenta ancora il magistrato - Su quel caso ci fu un testimone oculare che disse cose concordanti con la versione dei due carabinieri, coinvolti nei fatti. Mezz'ora dopo l'omicidio ascoltai io, personalmente, anzi interrogai, in sedi separate, i due militari, che diedero versioni concordanti tra loro. E anche la perizia del Ris sull'auto del giovane immigrato ci diede conferme. Fu il conducente dell'auto (che non era Aziz Amiri, ma un connazionale poi scappato, ndr) ad afferrare per il braccio il carabiniere al quale partì il colpo, purtroppo mortale».

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