A Bergamo Cobaty
per l'urbanistica

Il Chiostro di San Francesco, il 21 giugno alle 17, farà da cornice al debutto di Cobaty Bergamo, il sodalizio che si è costituito formalmente il 16 maggio scorso e che porta in città lo spirito di Cobaty International.

Il Chiostro di San Francesco, il 21 giugno alle 17, farà da cornice al debutto di Cobaty Bergamo, il sodalizio che si è costituito formalmente il 16 maggio scorso e che porta in città lo spirito di Cobaty International.

Cobaty (coopération dans le bâtir, cooperazione nel costruire) è una associazione internazionale interprofessionale per le costruzioni, l'urbanistica e l'ambiente. La sua originalità è di riunire architetti, economisti, imprenditori, giuristi, ingegneri, produttori e promotori in una stessa associazione, favorendo un aggiornato e disinteressato scambio culturale e la condivisione delle singole esperienze professionali sulla base di una rigorosa etica personale e professionale.

«La mission principale di Cobaty nel mondo – spiega Marco Castelli, primo presidente di Cobaty Bergamo – è quella di avvicinare diverse sensibilità, capacità di lavoro complementari e alternative, legate tra loro da amicizia e fiducia. Tre ingredienti (competenza, amicizia e fiducia) che, sapientemente miscelati, daranno vita e vitalità a questo nuovo “serbatoio di pensiero” bergamasco, per stimolare le altre istituzioni del territorio affinché lo scambio di esperienze e punti di vista non rimanga un sogno o mera teoria, ma possa incidere sulle scelte concrete che toccano il nostro territorio».

L'Associazione, in ogni nazione e città in cui è presente, si pone come un laboratorio di idee, il «think tank» delle attività territoriali, che riunisce coloro che partecipano direttamente o indirettamente alla costruzione, all'urbanistica, all'ambiente, alla qualità della vita. Con questo spirito è stato organizzato il convegno del 21 giugno, dedicato a «Il ben-essere e il ben-vivere nella città del prossimo ventennio: aspetti tecnici e salutistici», che vedrà gli interventi del prof. Emilio Pizzi, preside della Scuola di Ingegneria Edile/Architettura del Politecnico di Milano su L'innovazione del progetto di architettura in relazione alle nuove sfide della sostenibilità e del prof. Federico Oliva, preside Istituto nazionale Urbanistica su Vivibilità della città contemporanea. Chiuderà la serata l'intervento di Marco Castelli, Cittadini, utenti o protagonisti della città del futuro?

L'appuntamento è per le 17.30 al Chiostro di San Francesco per il cocktail di benvenuto. Alle 17.45 in Sala Capitolare apriranno il convegno i saluti dei presidenti di Cobaty Italia, Cobaty Francia e Cobaty International, a significare il legame della neonata realtà bergamasca con la rete internazionale dell'associazione.

«Indipendenti, non politiche, non corporativistiche e non confessionali, le associazioni Cobatyste privilegiano lo sviluppo del senso del dovere piuttosto che l'ambizione, ed è proprio a questo spirito che aderiscono pienamente anche tutti i soci fondatori di Cobaty Bergamo», spiega il vicepresidente Franco Forcella.

«Il metodo sarà quello della pratica del dibattito fra Cobatysti basato sullo studio di documenti, sull'esperienza professionale, sull'ascolto di “grandi testimoni” e su tutte le altre iniziative che vogliono favorire la riflessione e gli scambi interprofessionali e internazioni». Dalla fondazione in Francia oltre 50 anni fa, i principi essenziali di apertura e di comunicazione di Cobaty hanno superato le frontiere, dando origine a Cobaty International, con sede a Bruxelles e ufficialmente riconosciuto come osservatore alla Unione Europea.

Cobaty è presente in Italia sin dal 1990 a Milano, Padova e Trieste. Cobaty International è formalmente presente in Belgio, Burkina Faso, Libano, Francia, Marocco, Polonia, Romania, Spagna, Svizzera, Tunisia.

I SOCI FONDATORI I 14 soci fondatori sono: Matteo Assolari, Rosa Campagna, Sergio Carissimi, Marco Carlo Castelli, Laura Cortesi, Alfio Finardi, Massimo Fogaroli, Franco Forcella, Stefano Galli, Antonio Gonella, Roberto Guarnieri, Alessandro Oggionni, Sergio Toffetti e Vanna Toninelli.

IL CV DEL PRESIDENTE Marco Carlo Castelli, classe 1962, si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano con una tesi urbanistica sulle trasformazioni nella città esistente. Fin dai primi anni Ottanta ha maturato lunghe e significative esperienze alle dipendenze di pubbliche amministrazioni tra cui il Comune di Milano. Dal 1996 al 1999 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Assetto del Territorio e Ambiente della Provincia di Bergamo. Membro dell' Istituto Urbanistico Italiano, tra i vari incarichi ricoperti è stato Presidente fondatore del Lions Treviglio Fulcheria, membro dell' Assemblea del Parco dei Colli di Bergamo e del Consorzio Media Pianura Ovest fiume Serio, membro del Cda di RIA spa, consulente dell'Irer per il progetto di ricerca «L'eliminazione dei rifiuti mediante termodistruzione, effetti globali sull'ambiente», vicepresidente del Cda di Aler Sondrio, delegato di Assemblea Nazionale Federcasa, Presidente della Fondazione Internazionale «Monte Titano» con sede a S. Marino e, dal 2008 al 2010, responsabile del dipartimento regionale Urbanistica, Trasporti e Infrastrutture dell'UDC. Nel 2007 è stato insignito dell'ordine di Cavaliere dalla Repubblica di San Marino Dal 1994 è stato correlatore di numerose tesi ad argomento urbanistico al Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura Dipartimento Scienze del Territorio, ed ha collaborato con il Politecnico alla didattica nel laboratorio di sintesi finale «Progetti per la periferia metropolitana», dedicato a Zingonia, oltre che come relatore ai seminari del «Dottorato di Ricerca in Pianificazione Urbana, Territoriale ed Ambientale».

IL CV DEL VICEPRESIDENTE L'arch. Ambrogio Franco Forcella, classe 1947, è contitolare dello Studio Associato GFM (Treviglio). Progettista di numerosissime realizzazioni sia private che pubbliche, è membro di Commissioni Urbanistiche ed Edilizie Comunali tra cui quella della Città di Treviglio e fondatore di associazioni come il Circolo Artistico ARTE ed INCONTRI e il Circolo Artistico per il recupero della Basilica Autarena di Fara Gera D'Adda.

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