Le cifre: ogni anno in Italia
400 morti per annegamento

Un fenomeno non frequentissimo, ma ad elevata letalità. Si tratta degli annegamenti, che ogni anno in Italia fanno circa 400 vittime soprattutto tra i giovani. Imperizia, malore e cadute accidentali sono le principali cause delle morti per annegamento.

Un fenomeno non frequentissimo, ma ad elevata letalità. Si tratta degli annegamenti, che ogni anno in Italia fanno circa 400 vittime soprattutto tra i giovani. Imperizia, malore e cadute accidentali sono le principali cause delle morti per annegamento, mentre Lombardia, Emilia Romagna e Toscana sono le regioni dove il fenomeno – in base a un'analisi delle notizie di stampa relative al periodo 2008-2010 – è più diffuso.

A fare il punto sugli annegamenti in Italia è un focus dell'Istituto superiore di sanità (Iss) redatto dai ricercatori Marco Giustini ed Enzo Funari. Nel 2007, spiegano i due ricercatori, il fenomeno è quantificabile in 387 morti e circa 440 ricoveri per semi-annegamento. Il tasso di mortalità è risultato pari a 11,1 morti per milione abitanti l'anno nei maschi e a 2,2 nelle femmine, con un tasso medio di 6,5 morti per milione di abitanti l'anno. Un valore molto distante da quelli medi europei (35 morti per milione di abitanti l'anno). Dal 1969 al 2007 risultano decedute per annegamento in Italia, secondo i dati dell'Iss, 27.154 persone, per l'82% maschi.

Il fenomeno riguarda tutte le classi di età, anche se è tra i giovani (14-29 anni) che si presenza con la massima incisività in termini assoluti, con circa un terzo del totale delle morti registrate anche se i tassi di mortalità sono più elevati tra gli over 70. Negli ultimi anni gli annegamenti si sono ridotti notevolmente passando da circa 1.200-1.300 morti l'anno degli inizi degli anni '70 a poco meno di 400 del biennio 2006-2007. Si è arrivati a una riduzione del 90% per i bambini al di sotto dei 14 anni, grazie a vari fattori quali l'informazione, la prevenzione e un maggior controllo. Negli ultimi 10 anni i dati sugli annegamenti mostrano tuttavia una sostanziale stabilità.

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