Arzago: spunta un mollusco
in un fontanile mai visto prima

Conosciuto nella zona come il paese dei gamberi (in dialetto gli arzaghesi sono detti «i gamberei»), Arzago può adesso vantarsi di essere il luogo della scoperta di una nuova specie di mollusco stigobionte, un minuscolo essere vivente che vive nelle acque sotterranee.

Conosciuto nella zona come il paese dei gamberi (in dialetto gli arzaghesi sono detti «i gamberei»), noto anche per i ritrovamenti di resti di abitazioni di epoca romanica e per essere stato sede di un'antica pieve, Arzago può adesso vantarsi di essere il luogo della scoperta di una nuova specie di mollusco stigobionte, un minuscolo essere vivente che vive nelle acque sotterranee.

Il mollusco, chiamato «Iglica Paganii» in ricordo di Lelio Pagani, geografo, docente universitario, autore di numerose pubblicazioni e fondatore del Centro Studi sul Territorio dell'Università di Bergamo morto nel gennaio di cinque anni fa, è stato trovato nelle acque di un fontanile situato nei pressi della cascina Carlotta, a sud della Rivoltana, in una zona del territorio comunale non lontana dal confine con Agnadello.

A fare questa scoperta, assolutamente nuova e perciò così importante per la scienza che studia questo settore, è stato il professor Enrico Pezzoli, di Bedulita, uno dei massimi esperti italiani di malacologia (la branca della zoologia che studia i molluschi), nell'ambito di una ricerca sugli aspetti naturalistici e storico-paesaggistici dei fontanili della pianura bergamasca commissionata dall'università di Bergamo, nella fattispecie dal dipartimento con a capo il professor Renato Ferlinghetti.

L'«Iglica Paganii» è un essere piccolissimo, che misura fra i 2 ed i 3 millimetri di lunghezza e fra 1 ed 1,2 millimetri di diametro. Molluschi di questo tipo sono ciechi e trasparenti: vivono infatti in assenza di luce, sottoterra nella falda. Provengono dalla falda alpina e finiscono per riemergere in superficie, nelle risorgive, quando piove in maniera abbondante.

Per ora infatti il mollusco di Arzago è, per così dire, «single»: non è ancora stato trovato un esemplare femmina, che da qualche parte c'è perché questi animali non sono ermafroditi.

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