Orobie, tracciati segnati per gli scialpinistiper evitare «incroci» con le piste di discesa

Percorsi dedicati per gli scialpinisti: debuttano quest’anno sulle Orobie, così si dovrebbe evitare che quanti salgono sci ai piedi verso le cime finiscano per creare possibili situazioni di disturbo o di pericolo sulle piste di discesa per lo sci alpino . Verrà così rispettata la legge 363 del 2003 (detta «Legge Arnoldi» dal nome del relatore, il parlamentare bergamasco Gianantonio Arnoldi). Almeno nelle zone del Monte Pora, di Colere, Lizzola e Spiazzi di Gromo. Qui infatti sono stati tracciati e dotati di apposita cartellonistica alcuni itinerari di salita dedicati agli scialpinisti.L’iniziativa è stata resa possibile grazie a un accordo tra la Sezione «Rino Olmo» del Cai di Clusone e i gestori degli impianti di risalita di Lizzola, Spiazzi di Gromo, Monte Pora e Colere. Usando gli appositi percorsi non si incorrerà in ammonizioni né multe: la «legge Arnoldi» proibisce infatti agli scialpinisti di risalire la montagna lungo le piste se non con l’autorizzazione dei gestori degli impianti, a parte casi di urgente necessità. Norma molto contestata, ma voluta per evitare incidenti sulle piste.

Quella ideata dal Cai baradello è un’iniziativa nuova e senza precedenti in Lombardia e probabilmente in Italia. Le Orobie presentano una serie di itinerari scialpinistici che sempre più vengono percorsi dagli appassionati. Percorsi noti in alta valle Seriana sono quelli che da Valcanale portano al lago Branchino o ai laghi Gemelli, che da Spiazzi di Gromo adducono alla cima del Timogno, che da Lizzola portano al Colle del Rambasì, alla Manina o al Pizzo Tre Confini, tanto per citarne alcuni. In valle di Scalve itinerari scialpinistici portano da Colere al Ferrantino o da Schilpario al Passo dei Campelli e al monte Campione. A Lizzola il percorso scialpinistico approntato dal Cai di Clusone parte a lato della stazione di partenza degli impianti, transita vicino alla vasca di un vecchio acquedotto e, sfiorando la seggiovia triposto, raggiunge i 2000 metri del colle del Rambasì. A Spiazzi inizia ai piedi della pista Orsini, segue un sentiero nel bosco fino alla baita Spiazzoli e da lì giunge prima alle baite di Vodala e quindi al Colle Vaccarizza. A monte Pora il percorso per gli scialpinisti inizia al Colle Vareno e quindi sale, poco lontano dalle piste, fino alla cima di Pora. L’itinerario di Colere, infine, partendo dalla Carbonera segue il sentiero che d’estate porta al Polzone. Da lì si dirige verso la Val Conchetta: nella parte alta poi si divide. Un tracciato raggiunge il rifugio Aquila, alla sommità degli impianti, e l’altro la Punta di Petto.

(21/12/2005)

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