La Regione va in campo
contro le infezioni ai castagni

Durante l'estate capiterà a molti cittadini lombardi e turisti, a passeggio tra i boschi della nostra regione, di imbattersi in alberi di castagno caratterizzati dalla presenza diffusa di infezioni sulle foglie, che appaiono sotto forma di grossi rigonfiamenti.

Durante l'estate capiterà a molti cittadini lombardi e turisti, a passeggio tra i boschi della nostra regione, di imbattersi in alberi di castagno caratterizzati dalla presenza diffusa di infezioni sulle foglie, che appaiono sotto forma di grossi rigonfiamenti.

Quello che hanno di fronte è l'effetto di un minuscolo insetto esotico, noto come cinipide galligeno del castagno, che cresce dentro le gemme trasformandole in galle, strutture ipertrofiche che gli offrono cibo e riparo, e porta la pianta a un temporaneo deperimento.

La prima segnalazione risale alla primavera del 2006, in Val Seriana. Da allora, per combattere il temibile parassita, il Servizio fitosanitario regionale ha messo a punto azioni di controllo, monitoraggio e contrasto alla sua diffusione. L'arsenale è tutto biologico.

La battaglia è infatti condotta reclutando il suo antagonista naturale, l'insetto Torymus sinensis. Si tratta di un insetto difficile da riprodurre in laboratorio e che al momento si trova stabilmente insediato in Val Seriana, considerata «area di moltiplicazione», cioè un serbatoio di antagonisti da contrapporre al dilagare del cinipide.

Ogni anno la lotta biologica al parassita, oggetto di un accordo tra la Direzione generale Agricoltura e il Dipartimento di valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali dell'Università di Torino, avviene attraverso il rilascio di gruppi di antagonisti nelle zone che sono individuate più critiche. Nel 2011 i rilasci sono stati condotti in Val Trompia, Val Brembana, Valle San Martino, Oltrepò Pavese, Triangolo Lariano e Parco Regionale Campo dei Fiori.

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