Yara, consegnata la relazione:
gli inquirenti al vertice in Procura

Centinaia di pagine corredate dai risultati, dai rilievi e da tutti gli accertamenti collaterali, come quelli sulla terra e sulle larve. La relazione dell'antropologa forense Cristina Cattaneo sulla morte di Yara Gambirasio è finalmente nelle mani della Procura.

Centinaia di pagine corredate dai risultati dai rilievi e da tutti gli accertamenti collaterali, come quelli sulla terra e sulle larve. La relazione dell'antropologa forense Cristina Cattaneo sulla morte di Yara Gambirasio è finalmente nelle mani della Procura.

La ha consegnata proprio la dottoressa Cattaneo nel pomeriggio di mercoledì e, contestualmente, nei locali del Tribunale di bergamo si è svolto un vertice con tutte le forze di polizia e i rappresentanti dei carabinieri che hanno collaborato nelle ricerche prime, nelle indagini poi.

Sul vertice nulla è trapelato, ma sarebbero confermate le anticipazioni pubblicate da L'Eco di Bergamo: nessuna delle lesioni sul corpo di Yara Gambirasio era di per sé mortale. A uccidere la tredicenne, dopo che era stata abbandonata gravemente ferita nel campo di Chignolo, sarebbero stati come concause il freddo e gli stenti. Quando l'assassino l'ha abbandonata in via Bedeschi, la ragazzina era ancora viva, seppur in gravi condizioni.

All'incontro di ieri in Procura erano ovviamente presenti anche il procuratore della Repubblica Massimo Meroni e il pm Letizia Ruggeri, che coordina l'inchiesta. Yara era stata trovata nel campo di Chignolo il 26 febbraio, tre mesi esatti dopo la scomparsa.

Per arrivare alla relazione finale sulla sua tragica morte sono serviti più di cinque mesi: dopo i tre mesi iniziali, concessi dal magistrato, sono arrivate tre proroghe, due di un mese e l'ultima, ai primi di agosto, di altri 10 giorni.

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