Il presidente della Repubblica
ha un consigliere bergamasco

Il bergamasco Aldo Amati è entrato nello staff del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come consigliere diplomatico, dopo due anni al ministero Affari esteri come vicecapo del Servizio stampa e informazione e viceportavoce del ministro degli Esteri Franco Frattini.

Il bergamasco Aldo Amati è entrato nello staff del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come consigliere diplomatico, dopo due anni al ministero Affari esteri come vicecapo del Servizio stampa e informazione e viceportavoce del ministro degli Esteri Franco Frattini.

Come ci si sente a lavorare con la presidenza della Repubblica?
«Bene, ho già seguito il Presidente in viaggio e sono sempre ammirato dalla competenza e dalla prontezza di risposta in ogni situazione. È un esperto di Europa, America, Russia e area ex sovietica. E ha una resistenza fisica incredibile. Si concede solo venti minuti di riposo a metà giornata».

È anche un momento istituzionale molto interessante.
«Sicuramente delicato, non si può negare che la figura di Giorgio Napolitano sia oggi particolarmente significativa all'estero per l'immagine del nostro Paese».

In che cosa consiste il suo lavoro?
«Dal contatto con i colleghi dei media sono passato a un ruolo più interno, di analisi dei contesti e di preparazione dei dossier per il presidente. È un lavoro di approfondimento, meno pubblico ma molto aperto ai contatti e alle relazioni internazionali».

Il consigliere diplomatico Aldo Amati è nato a Bergamo nel 1958, poi?
«Poi ha fatto il Sarpi, si è laureato in lingue, inglese e russo all'università di Bergamo, in Scienze politiche a Milano, ha fatto un concorso e nell'87 è arrivato all'Ufficio stampa del ministero Affari esteri. Adesso faccio base a Roma, così posso seguire i miei figli, ma mi è sempre piaciuto vivere all'estero».

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