«Basta rifiuti tossici da Bergamo»
L'accusa da medici Isde di Caserta

«Sono 18 anni che abbiamo nei nostri terreni i vostri veleni». L'affermazione è di Gaetano Rivezzi, responsabile dell'Associazione dei Medici per l'Ambiente Caserta che ha scritto una lettera aperta ai «cittadini di Bergamo».

«Sono 18 anni che abbiamo nei nostri terreni i vostri veleni». L'affermazione - pesantissima - è di Gaetano Rivezzi, responsabile casertano dell'Associazione dei Medici per l'Ambiente che ha scritto una lettera aperta ai «colleghi e cittadini di Bergamo e del Nord Italia», dopo le ultime allarmanti scoperte di discariche di rifiuti nocivi ad opera delle forze dell'ordine.

«In quella venuta alla luce a Castel Volturno solo due giorni fa, ad esempio, stando al lavoro degli investigatori - si legge nelle cronache da Caserta - i fusti di rifiuti tossici che vi sono stati rinvenuti proverrebbero da aziende del profondo settentrione e della provincia di Bergamo in particolare».

«Sono 18 anni che abbiamo nei nostri terreni i vostri veleni – dice Rivezzi -. La collusione con l'holding criminale dei rifiuti ha portato grandi guadagni alle vostre imprese e all'economia di tutto il Nord! E' il momento di definire le giuste responsabilità e ridare dignità alle oneste popolazioni meridionali e di preservare la loro salute».

Il medico ricorda che l'incidenza di patologie oncologiche in Campania, nonostante evidenti omissioni di dati in questi anni, denunciate più volte da noi Medici per l' ambiente, è in continuo aumento come sono in aumento patologie endocrine e malformazioni infantili.

Il ritrovamento
cui fa riferimento il medico riguarda le tonnellate di rifiuti pericolosi, alcuni dei quali radioattivi, ritrovati dalla polizia a Castelvolturno in provincia di Caserta. La discarica abusiva è stata rintracciata grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Emilio Di Caterino. L'uomo è un ex affiliato al clan dei casalesi e in particolare al gruppo guidato dal boss Francesco Bidognetti. La discarica, coperta da uno strato di cemento, si trova sotto il parcheggio del complesso ricreativo Ippocampos, i cui gestori sono però estranei alla vicenda. I rifiuti sarebbero sepolti lì dal 1993.

Rivezzi da noi interpellato, fa un po' marcia indietro: «Certamente ho detto quelle parole, ma tutto nasce dalla notizia del ritrovamento. E non lo dico io che i rifiuti sono di Bergamo, lo dicono gli inquirenti. Comunque il mio non vuole essere un atto d'accusa verso nessuno. Ho voluto lanciare un sasso nello stagno, perchè a me sta a cuore il problema della salute»

Sulla questione interviene anche l'assessore regionale Daniele Belotti: «In merito ai rifiuti speciali ricordo che sono soggetti al libero mercato, ma naturalmente vanno rispettate le norme previste dalla legge». «Nella fattispecie - aggiunge Belotti - mi par di capire che siamo di fronte a una discarica o a un deposito abusivo e pertanto credo sia utile che indaghi la Procura, o comunque chi vi è preposto».

«Come Regione ci siamo sempre prefissi di contrastare in ogni modo l'infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione rifiuti, che purtroppo è presente anche in Lombardia. Sul caso specifico farò le opportune verifiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA