
Cronaca
Martedì 11 Ottobre 2011
«No alla riforma delle pensioni
La Padania ha già pagato»
I dati della ricerca condotta da "Il Sole 24 Ore" sulla situazione del territorio italiano in rapporto alle pensioni erogate parlano chiaro: la Bergamasca è la provincia con minori pensioni di invalidità.
I dati della ricerca condotta da "Il Sole 24 Ore" sulla situazione del territorio italiano in rapporto alle pensioni erogate parlano chiaro: la Bergamasca è la provincia con minori pensioni di invalidità. Ogni mille abitanti ci sono 30,8 assegni di invalidità, molto meno della media italiana che si attesta a 45,9. E a beneficiarne è soprattutto il sud dell'Italia.
"Queste ricerche – dichiara Simone Parigi, coordinatore del Movimento Giovani Padani di Bergamo - confermano l'esistenza di una situazione vergognosa che la Lega Nord denuncia da anni: le pensioni di anzianità, quelle per intenderci dei lavoratori che versano i contributi, sono concentrate al Nord, Bergamasca compresa, mentre le pensioni sociali, e cioè quelle dei lavoratori che non hanno mai versato i contributi, sono concentrate al Sud. Uno squilibrio che testimonia l'assistenzialismo che alcune zone del Paese hanno sfruttato per anni e che non può essere rafforzato nuovamente con una riforma delle pensioni che colpisce solo chi i contributi li ha versati davvero”.
Il volantino predisposto dai Giovani Padani e distribuito a breve vuole far aprire gli occhi a giovani e anziani, proponendo la soluzione al problema per cui la Lega Nord continuerà a battersi: tagliare l'assistenzialismo per dare lavoro ai giovani, investendo su ricerca e sviluppo. “Si colpisca chi da anni vive alle spalle dello stato come i falsi invalidi e si risparmino al Nord ulteriori sacrifici – prosegue Parigi -. Gli unici a battersi in questi giorni contro la riforma delle pensioni sono la Lega Nord e Umberto Bossi, e i Giovani Padani vogliono testimoniarlo a gran voce perché la riforma colpirebbe soprattutto noi giovani: ogni anno di lavoro in più per i nostri genitori significa 150.000 posti in meno per noi, un prezzo che non siamo disposti a pagare per mantenere i privilegi di cui una parte di Paese gode da decenni”.
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