«Tagliati» i diritti d'imbarco
I soldi di Orio vanno a Trapani

Niente potenziamento dei servizi al cittadino, niente istituzione di un fondo speciale per opere di mitigazione ambientale per i cittadini di Orio. È questo il malinconico risultato di una norma contenuta nella manovra economica varata dal governo lo scorso 14 settembre.

Niente potenziamento dei servizi al cittadino, niente istituzione di un fondo speciale per opere di mitigazione ambientale per i cittadini di Orio. È questo il malinconico risultato di una norma contenuta nella manovra economica varata dal governo lo scorso 14 settembre.

Il comma prevede che i soldi destinati dallo Stato ai comuni aeroportuali (ovvero quelli sul cui territorio ci sia sedime aeroportuale, o che rientrino nella sfera di influenza dello scalo, come Orio al Serio) siano devoluti invece, tutti, a quei Comuni che negli ultimi tempi hanno dovuto sospendere o ridurre significativamente l'attività di trasporto aereo a favore dell'attività militare.

È il caso, ad esempio, di Trapani, coinvolto fra azioni militari e rimpatri nelle operazioni Nato a causa della guerra in Libia. Soldi che non arrivano, dunque, ma erano impegnati nel bilancio di previsione del Comune di Orio che dovrà essere riveduto.

Informa il sindaco Gianluigi Pievani: «Ci siamo accorti subito, all'indomani del varo della manovra economica dello Stato, che ci venivano a mancare fondi sui quali avevamo fatto affidamento. Ci siamo mossi subito, e tramite l'Ancai (associazione nazionale comuni aeroportuali d'Italia) abbiamo inviato una petizione al ministro Tremonti per chiedere di mantenere a favore dei Comuni almeno circa la metà dell'importo che lo Stato avrebbe dovuto erogare».

È più preciso l'assessore al Bilancio di Orio, Alessandro Colletta: «Da qualche anno ci vengono erogati fondi come addizionale comunale sui diritti d'imbarco; secondo quali criteri non sappiamo, infatti ogni anno la cifra cambia in difetto. Sulla base dell'erogazione dell'anno 2010 abbiamo previsto nel bilancio 2011 un introito di 250mila euro». Che però non arriveranno nel 2011, né nel 2012. A meno dell'accoglimento della richiesta avanzata dall'Ancai.

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