Il papà: «Il delitto è inspiegabile
Mara mai maltrattata in passato»

«Non sappiamo spiegarci cosa gli sia scattato nella testa, per arrivare a uccidere Mara. Non l'aveva mai maltrattata». È ancora in stato di choc Angelo Serighelli, papà di Mara, la 36enne di Osio Sotto strangolata a Lanzarote dal compagno senegalese.

«Non sappiamo spiegarci cosa gli sia scattato nella testa, per arrivare a uccidere Mara. Non l'aveva mai maltrattata». È ancora in stato di choc Angelo Serighelli, papà di Mara, la trentaseienne di Osio Sotto strangolata mercoledì sull'isola di Lanzarote (Canarie) dal compagno senegalese, di fronte alla loro figlia di due anni, Yasim.

Mara aveva telefonato al padre una ventina di giorni fa. «Mi aveva detto - racconta - che andava tutto bene e che forse il prossimo anno tutti insieme sarebbero venuti in Italia». Il corpo senza vita di Mara è stato ritrovato nell'abitazione in località Rociega di Puerto del Carmen, dove viveva con figlia e compagno.

Mercoledì mattina l'uomo, con in braccio la figlioletta, si è recato al commissariato della Guardia Civil dove aveva confessato l'omicidio. La piccola Yasim ora è in affidamento ai servizi sociali dell'isola. «Per noi ora la cosa più importante - dice Angelo - è portarla in Italia».

Mara Serighelli si era trasferita alle Canarie nell'agosto 2006. Aveva raggiunto la cugina del padre, che aveva fatto lo stesso un anno prima: «Aveva trovato lavoro come barista - racconta Angelo - e così aveva deciso di vivere là stabilmente».

Ora è in corso la procedura per il rimpatrio della salma di Mara che, anche se la morte per soffocamento è stata accertata dal medico legale, dovrebbe essere sottoposta ad autopsia. E per riportare in Italia anche la sua bambina.

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