25 aprile, scoperte tre lapidi a Bergamo Il Sindaco: «La libertà è valore da difendere»

In occasione del 60° anniversario della Liberazione sono state scoperte a Bergamo tre nuove lapidi. La prima all’interno del Lazzaretto, dedicata al tenente colonnello Guido Rampini. La seconda in via Pignolo 13 sull’edificio in cui, si legge sul marmo, nell’autunno 1943 «si riunivano i patrioti della banda Turani» e dove furono sorpresi dai nazi-fascisti. La terza, infine, in piazza della Libertà, sulla facciata dell’edificio che oggi ospita il Provveditorato, già sede della Federazione fascista, prima e del Comitato di Liberazione Nazionale dopo il 25 aprile del 1945.

Alle cerimonie hanno presenziato le autorità comunali e provinciali, col sindaco Roberto Bruni, molti assessori comunali, quello provinciale Giuliano Capetti in rappresentanza del presidente Valerio Bettoni, il questore Salvatore Longo molti altri. Significativa la presenza di molti studenti, che hanno seguito l’itinerario delle lapidi. A loro in particolare il sindaco Bruni ha voluto ricolgersi per spiegare che «il senso di queste giornate di celebrazione, che non si fermeranno al 25 aprile ma si protrarranno anche nei mesi prossimi, è quello di far capire a tutti che la libertà è un valore insito nell’uomo è comunque un bene che va continuamente conquistato e difeso».

(23/04/2005)

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