Il tifoso: «Ho lanciato un sasso»Processo rinviato a febbraio

VIDEO - Scontri prima, durante e dopo la partita: un arresto, due feriti «Ho lanciato un sasso, lo ammetto, poi sono fuggito. Avevo però perso il cellulare e sono tornato sui miei passi, ma al momento di andarmene mi sono fatto prendere dal panico». Ha raccontato così quanto avvenuto durante lo scontro con gli agenti del reparto mobile di Padova F. B., il trentenne tifoso atalantino di Bonate Sotto finito in manette domenica prima della partita Atalanta - Juventus, nel tafferuglio avvenuto in via Ghirardelli. Il trentenne, operaio incensurato e difeso dall’avvocato Federico Riva, avrebbe fatto parte di un gruppo di una quindicina di tifosi atalantini che, al passaggio di un pulmino con a bordo tifosi juventini scortati dalla polizia, prima della partita, avrebbero dato il via a una violenta sassaiola. Gli agenti di scorta avevano subito reagito, cercando di contenere il lancio, e nell’operazione due agenti sono rimasti contusi. I loro colleghi hanno poi bloccato e arrestato il trentenne, che è stato processato in direttissima. Il giudice Stefano Storto, preso atto dell’incensuratezza del tifoso nerazzurro, ha convalidato l’arresto senza misure cautelari, quindi su richiesta della difesa, anche per valutare un risarcimento ai due agenti (eventualmente da devolvere a qualche associazione di beneficenza), il processo è stato aggiornato al 2 febbraio.(22/12/2008)

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