Dopo i tagli decisi da Roma
la Regione pensa a un proprio piano

«Dalla situazione pesante e difficile dei tagli imposti dalle manovre parte il nostro lavoro per fare in modo che i cittadini di Lombardia possano ragionevolmente pensare a una prospettiva di sviluppo». Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e la Giunta lombarda guardano in avanti in quattro direzioni.

«Dalla situazione pesante e difficile dei tagli imposti dalle manovre parte il nostro lavoro per fare in modo che i cittadini di Lombardia possano ragionevolmente pensare a una prospettiva di sviluppo». Di fronte all'ipotesi della mancanza di copertura delle spese obbligatorie da parte del tetto di stabilità il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e tutta la Giunta lombarda guardano in avanti in quattro direzioni: la partecipazione alla trattativa nazionale sulla diminuzione dei tagli al trasporto pubblico locale, la richiesta al Governo di non mettere a rischio il settore sociale, la modifica del patto di stabilità, affinché possano essere programmate spese d'investimento senza ulteriori indebitamenti e, infine, un nuovo piano di sviluppo regionale.

È questo il programma di lavoro presentato martedì a Palazzo Pirelli da Formigoni, dal vice presidente Andrea Gibelli e dall'assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi.

TAGLI A TRASFERIMENTI E MINOR TETTO DI STABILITÀ - Il problema principale riguarda il taglio ai trasferimenti pari a 1,5 miliardi di euro e, parallelamente, la diminuzione del tetto di stabilità per 1,1 miliardi di euro. "Il bilancio regionale di quest'anno - ha spiegato Colozzi - risente delle ultime tre manovre, rispettivamente quella del 2010 e quelle di luglio e agosto 2011". Per quanto riguarda i trasferimenti, Regione Lombardia si è vista tagliare 1,5 miliardi di euro: "Sono soldi - ha aggiunto Colozzi - che lo Stato ci dava e che sono scomparsi". Analoga sorte è capitata alle risorse che la Regione ha nel proprio bilancio e che derivano da contributi europei o da risorse proprie: "Il tetto di stabilità, che per il 2010 era di 4,5 miliardi, è precipitato nel 2011 a 3,8 miliardi, con una diminuzione secca di 700 milioni. Per il 2012 si è aggiunta un'ulteriore diminuzione di 400 milioni. Tra il 2010 e il 2012 il tetto di stabilità è, dunque, diminuito di 1,1 miliardi".

TAGLI AI TRASPORTI E ALLE SPESE SOCIALI - L'assessore Colozzi ha illustrato in termini semplici ciò che Regione Lombardia si trova di fronte: "Un numero più grande non può stare in un numero più piccolo. Le spese obbligatorie sono più alte del tetto di stabilità". Quando si parla di trasferimenti tagliati, ci si riferisce a settori molto sensibili: "Per il trasporto pubblico locale nel 2010 il sistema delle Regioni ha avuto 2,5 miliardi di risorse, mentre oggi, allo stato attuale, ci sono a bilancio 400 milioni per tutta Italia". Se si guarda alle spese sociali, destinate ad esempio alle famiglie e alla non autosufficienza, "due anni fa ammontavano a circa 1,1 miliardi, mentre nel 2012 sono state portate a zero euro". Tutto ciò significa "scoprire settori ad alto impatto sociale".

IL NODO DELLA CAPACITÀ DI SPESA - Altra ricaduta della manovra è la diminuzione della capacità di investimento della Regione, che passerà - ha continuato Colozzi - "da 450 milioni del 2011 a un'ipotesi di investimento massimo possibile per il 2012 di 330 milioni, con una diminuzione di circa il 30 per cento". Per avere un metro di paragone, basti pensare - conclude l'assessore - "che, non moltissimi anni fa, la media degli investimenti di Regione Lombardia, anno su anno, superava il miliardo di euro".

QUATTRO CAPITOLI D'AZIONE - Pur di fronte al duro contraccolpo derivato dalle misure di taglio ai trasferimenti decise a livello nazionale - ha detto Formigoni -, "Regione Lombardia vuole reagire. L'impresa è complessa, ma il cantiere è aperto".
Quattro i capitoli su cui si intende lavorare: rispettivamente, il tavolo sul trasporto pubblico, le risorse per il welfare, l'allargamento delle cinghie del patto di stabilità e, infine, il nuovo piano per lo sviluppo lombardo.

1)  TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: "Avviando le trattative - ha dichiarato il presidente - il Governo ha riconosciuto che i fondi sono in qualche modo incomprimibili. Abbiamo aperto il tavolo di confronto e contiamo di recuperare una mole consistente di risorse. È impossibile chiudere i conti sul trasporto pubblico locale: se fosse così, sarebbe un disastro, ma ho qualche dote di fondato ottimismo per dire che non sarà così".

2) RISORSE PER LE SPESE SOCIALI: Analogo discorso - ha proseguito Formigoni - "vale per le spese per il settore sociale, anche se queste riguardano di più i Comuni. Anche su questo fronte stiamo lavorando".

3) PATTO DI STABILITÀ
: Terzo capitolo è quello relativo al patto di stabilità, così come spiegato dal presidente: "Le spese di investimento, che possono essere fatte senza ricorrere a ulteriore indebitamento e utilizzando risorse accantonate dalle amministrazioni virtuose, sarebbero utilissime per dare una spinta all'economia". Ciò che la Giunta lombarda chiede al Governo è che "le Amministrazioni virtuose possano utilizzare tutte o almeno una consistente parte delle risorse risparmiate in questi anni grazie a politiche virtuose".

4) PIANO PER LO SVILUPPO REGIONALE
: al decreto per lo sviluppo la Giunta guidata da Formigoni guarda con ansia "perché riteniamo che esso possa e debba contenere riforme indispensabili, alcune a costo zero come il taglio della burocrazia e la razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, e qualche risorsa per le famiglie e le imprese". La Lombardia è impegnata, tuttavia, a presentare un proprio piano per lo sviluppo: "Su questo tema - ha chiarito il vice presidente Gibelli - Regione Lombardia si è sempre caratterizzata, e continuerà a farlo, per la sua capacità di organizzare e studiare provvedimenti, in modo da far sempre di più da sola, in ragione della sua virtuosità. Questo è dimostrato sia dall'importante accordo stipulato con il Ministero dell'Università e della Ricerca, con una dotazione finanziaria di 118 milioni di euro, sia da quello sottoscritto con la Banca degli investimenti europea di 200 milioni di euro, per sostenere il capitale circolante. La Lombardia è una delle poche in Europa, e la prima in Italia, ad aver ottenuto questi risultati, che dimostrano anche l'affidabilità della nostra Regione". (Ln)

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