Cosmetici «made in Bergamo»
Otto su cento non sono conformi

Una percentuale tra il 4 e l'8% dei cosmetici che escono dalle aziende bergamasche non sono conformi ai requisiti di sicurezza. Il dato, preso in senso assoluto, sembra di poco conto: è invece ben più preoccupante. Lo rilevano i dati dell'Asl.

Una percentuale tra il 4 e l'8% dei cosmetici che escono dalle aziende bergamasche non sono conformi ai requisiti di sicurezza. Il dato, preso in senso assoluto, sembra di poco conto: è invece ben più preoccupante se pensiamo che le 100 aziende da cui sono stati prelevati i campioni producono o commercializzano prodotti di grossi marchi a livello nazionale e internazionale. In parole povere, su 100 cosmetici che finiscono sui banchi delle profumerie o dei grandi supermercati, 8 non sono sicuri.

Sono i primi risultati della campagna di sicurezza dell'Asl, cominciata a gennaio e in via di conclusione in questi giorni. Ogni due anni vengono controllate le 100 aziende bergamasche che producono o commercializzano cosmetici all'ingrosso: apparecchiature, professionalità, materie prime vengono sottoposte a verifica ma quest'anno, per la prima volta, sono stati prelevati dei campioni. Sessanta prodotti tra ombretti, rossetti, creme, matite e fondotinta sono stati sottoposti ad analisi chimico-fisiche e microbiologiche al Laboratorio di Sanità pubblica dell'Asl di Bergamo.

I dati non sono ancora definitivi, ma la percentuale di non conformità è tra il 4 e l'8%. Per non conformità si intende la presenza nel cosmetico di sostanze non consentite, l'alterazione microbiologica, cioè una carica batterica più alta del normale o la presenza di sostanze chimiche non specificate in etichetta. Tutto questo può causare micosi, bruciori, pruriti fino a vere e proprie reazioni allergiche. Un fenomeno allarmante se si pensa che ognuna delle aziende controllate dispone di sistemi di autocontrollo proprio per garantire l'igiene e la sicurezza dei cosmetici.

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