Direttore generale di Sacbo:
Radici «promuove» Mentasti

«Sacbo è come l'Atalanta, è di tutta la città, che la giudica o la contesta. Bene, è nell'interesse di Bergamo che vi dico che Sacbo ha bisogno di un direttore generale come Andrea Mentasti». Così Miro Radici durante la seduta del Consiglio provinciale.

«Sacbo è come l'Atalanta, è di tutta la città, che la giudica o la contesta. Bene, è nell'interesse di Bergamo che vi dico che Sacbo ha bisogno di un direttore generale e questo direttore generale dev'essere Andrea Mentasti».

Miro Radici, che ha partecipato alla seduta del Consiglio provinciale, va subito al sodo come suo solito. Il presidente della società che gestisce lo scalo di Orio al Serio è in aula su invito di Ettore Pirovano per motivare la delibera che da lì a poco passerà col voto favorevle di Lega, Pdl e Idv, contrario di Lista Bettoni-Udc e Sinistra per Bergamo, astenuto il Pd.

Si modifica l'articolo 21 dello Statuto di Sacbo, prevedendo l'introduzione della nuova figura del direttore generale, che può essere esterna al Consiglio di amministrazione.

Un ruolo che, per Radici, calza a pennello per Andrea Mentasti, da maggio consigliere delegato nel Cda della società e già direttore generale delle aziende ospedaliere di Treviglio, Sant'Anna di Como e San Paolo di Milano.

Le parole di Radici suonano come una vera e propria investitura: «Io non sono il difensore d'ufficio di nessuno, a parlare sono il lavoro e il curriculum di Mentasti, l'unico che può prendere in mano il testimone di Ilario Testa».

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