Cisl Bergamo e la lettera alla Ue:
«Norme confuse e poco incisive»

La Cisl di Bergamo non usa mezze parole e dopo la lettera alla Ue definisce il Governo «veramente incapace». Il segretario generale, Ferdinando Piccinini dice che nella lettera di Berlusconi ci sono «norme confuse e poco incisive sul versante delle politiche di sviluppo».

La Cisl di Bergamo non usa mezze parole e dopo la lettera alla Ue definisce il Governo «veramente incapace». Il segretario generale, Ferdinando Piccinini dice che nella lettera di Berlusconi ci sono «norme confuse e poco incisive sul versante delle politiche di sviluppo».

Così il giorno dopo il vertice Ue e la lettera con la quale il nostro Governo presenta mosse che dovrebbero riportare il paese verso la strada della crescita e dello sviluppo, la Cisl di Bergamo riunisce il proprio consiglio generale per discutere proprio delle prospettive inserite nella ennesima manovra dell'esecutivo.

«Risulta evidente – è l'analisi di Ferdinando Piccinini - l'ormai consolidata  incapacità del Governo di fare scelte chiare sul versante dell'equità sociale e dello sviluppo. Non si vuole introdurre l'imposta patrimoniale, non c'è nessun segnale sul versante della riforma fiscale, vi sono norme confuse e poco incisive sul versante delle politiche di sviluppo».

«La Cisl - prosegue - , anche a livello nazionale, ha già comunicato il proprio giudizio negativo, in particolare sugli interventi che riguardano la previdenza e in merito al tentativo di introdurre modifiche sui licenziamenti. Da parte nostra cercheremo di introdurre elementi utili alla discussione, grazie all'incontro previsto per venerdì mattina con il segretario confederale Maurizio Petriccioli, che sarà un'ulteriore occasione per approfondire le proposte in merito alla previdenza e al fisco che la Cisl intende rilanciare nel prossimo consiglio confederale previsto per il 4 novembre prossimo».

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