Yara, la Rai: «Assassino italiano
Individuato il ceppo familiare»

Indiscrezioni di «Chi l'ha visto?» sull'omicidio di Yara Gambirasio. Secondo la trasmissione, le indagini hanno imboccato una svolta decisiva. Per «Chi l'ha visto?», l'assassino «non sarebbe un operaio del cantiere di Mapello» e «sarebbe un italiano».

Indiscrezioni dalla trasmissione «Chi l'ha visto?» sull'omicidio di Yara Gambirasio. Secondo la trasmissione di Rai 3, le indagini potrebbero aver imboccato una svolta decisiva. Secondo il programma, l'assassino «non sarebbe un operaio del cantiere di Mapello» e «sarebbe italiano».

Le informazioni arriverebbero dalle ricerche fatte sulle tracce di Dna individuate sul corpo della ragazzina su due punti precisi: sui leggins neri e sugli slip. Per «Chi l'ha visto?» si sarebbe così «individuato il ceppo familiare dell'assassino». Si tratterebbe di due tracce di Dna della stessa persona: «si tratterebbe - hanno detto durante la trasmissione - del ceppo familiare maschile dell'assassino: sarebbe quindi stato individuato un parente di chi ha lasciato queste tracce di Dna sul corpo di Yara».

Si tratterebbe di «un italiano», ripete più volte la giornalista della Rai, e «sarebbero stati esclusi gli operai del cantiere di Mapello». Ad arrivare a questi risultati le migliaia di comparazioni tra il Dna delle persone che avevano avuto a che fare con Yara o che quella sera si trovavano nella zona di Brembate Sopra e le tracce genetiche repertate sui vestiti della ragazzina, l'arma migliore di cui dispongono gli inquirenti.

Oltre 4.000 i prelievi finora compiuti: dal cerchio ristretto di amici e parenti si è pian piano passati agli sconosciuti, reperiti anche tramite la lettura dei tabulati telefonici. Chi quella sera si trovava il telefonino collegato alla cella di Brembate Sopra o di Mapello, è stato chiamato a renderne conto e invitato a sottoporsi al test del Dna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA