«Mi toglieranno il figlio in affido?»
Le storie di chi ha perso lavoro

La crisi non guarda in faccia a nessuno. Si perde il lavoro e dopo i 30 anni è difficile rimettersi in gioco, figuriamoci a 40 o 50 anni. «L'Eco di Bergamo» oggi in edicola racconta le storie di gente che non trova lavoro e fatica ad andare avanti.

La crisi non guarda in faccia a nessuno. Si perde il lavoro e dopo i 30 anni è già difficile rimettersi in gioco, figuriamoci a 40 o 50 anni. C'è chi si mette in proprio in una nuova attività, chi manda curriculum, chi bussa ogni giorno a una porta diversa. Manca il lavoro e mancano i soldi. La banca non concede prestiti, le rate del mutuo incalzano e c'è pure da sfamare una famiglia.

L'Eco di Bergamo oggi in edicola racconta alcune di queste storie: gente che non trova lavoro e fatica ad andare avanti. Storie incredibili di tanti bergamaschi messi in ginocchio dalla crisi. Ma in mezzo al buio si intravede anche una luce di speranza.

Il nostro quotidiano racconta la storia di Franco Battistello titolare di una carrozzeria di Telgate che ha risposto all'appello di un papà, Rocco Luigi, anche lui carrozziere, da tre mesi senza un posto. Preoccupato, anzi terrorizzato, per l'eventualità che la sua disoccupazione potesse diventare motivo per toglierli quel figlio in affido, che sta crescendo da dieci anni.

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