Scarsa adesione dei commercianti allo sciopero dei buoni pasto

Scarsa adesione dei commercianti allo sciopero dei buoni pastoLa media nazionale delle adesioni è stata del 25 per cento. In tutta la Lombardia, e a Bergamo in particolare, ha aderito all’iniziativa solo il 20% degli esercizi

Scarsa partecipazione dei commercianti italiani, e bergamaschi in particolare, allo sciopero indetto dalla Fipe-confcommercio. I bar e i pubblici esercizi non avrebbero dovuto accettare pagamenti tramite i buoni pasto per la giornata di oggi: la media nazionale delle adesioni è stata del 25 per cento. In tutta la Lombardia, e a Bergamo in particolare, ha aderito all’iniziativa solo il 20% degli esercizi. Il presidente del «Gruppo caffè-bar» dell’Ascom Pier Luigi Cucchi si ritiene comunque soddisfatto di aver sensibilizzato la clientela al problema dei ticket, pur senza averla privata del servizio.

La causa scatenante dello sciopero è riconducibile all’ultima gara pubblica gestita dalla Consip spa, l’agenzia dello Stato che centralizza tutti gli acquisti pubblici, che ha portato a sconti vicino al 17 per cento per la fornitura di buoni pasto destinati ai dipendenti dello Stato, di Comuni, Regioni, Province e Asl. Il rischio - sostiene la Fipe - è che le commissioni per i pubblici esercizi possano crescere ancora, attestandosi sul valore medio del 6 per cento, con punte del 9 per cento.

(25/06/2003)

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