Case: aumentano i prezzi, ma anche la domanda

Case: aumentano i prezzi, ma anche la domandaAnche se in 10 anni i valori sono saliti del 40%, la domanda di immobili da parte dei cittadini è il doppio dell’offerta disponibile. Città Alta privilegio per pochi, decisamente più accessibili le abitazioni in provincia. Anche gli affitti sono alle stelle.

Continua il periodo d’oro per il mercato del mattone a Bergamo. Nonostante i prezzi delle case, nel giro di dieci anni, siano aumentati del 40 per cento, la domanda di immobili in città è doppia dell’offerta disponibile. Investire nel mattone, infatti, è diventato molto più redditizio che acquistare azioni in Borsa o titoli di Stato.

Permettersi una casa in città rimane però un privilegio per pochi. In Città Alta si arriva fino a 3.650 euro al metro quadrato; in centro si pagano 2.300 euro; in periferia, 1400 euro. Anche nell’hinterland i prezzi delle case sono alle stelle, ad esempio a Torre Boldone, Ponteranica, Ranica, e così in alcune zone della provincia: Cenate Sotto, Lovere, Treviglio centro. Gli acquirenti preferiscono allora paesi meno serviti o più lontani dalla città, dove si registrano prezzi più abbordabili.

Rispetto a dieci anni fa, sono cambiate anche le esigenze dei compratori. In città le coppie cercano soprattutto bilocali, mentre le famiglie hanno acquistato appartamenti più grandi o di maggiore qualità, soprattutto trilocali e quadrilocali. In provincia cresce la domanda di case da parte di cittadini extracomunitari, calano invece le richieste di villette a schiera a favore degli appartamenti in villa.

La situazione dei prezzi non migliora nemmeno per le case in affitto. Anche se la legge prevede per i Comuni la possibilità di avere aliquote Ici ridotte per gli immobili in affitto, nella Bergamasca la stragrande maggioranza dei comuni non ha esercitato questa facoltà. Risultato: ad oggi il 40 per cento del canone d’affitto svanisce in tasse, e i prezzi degli affitti non accennano a diminuire.

(24/04/2003)

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