Cristiani ai due imprenditori:
per spartire le zone «fate cartello»

Franco Nicoli Cristiani, il vicepresidente del Consiglio regionale, si era anche premurato di organizzare un pranzo per far incontrare Pierluca Locatelli e un altro imprenditore bresciano impegnato nel settore dello smaltimento dell'amianto. Il suggerimento era «fare cartello».

Franco Nicoli Cristiani, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia finito in manette per una presunta mazzetta da 100 mila euro, si era anche premurato di organizzare un pranzo per far incontrare Pierluca Locatelli (fresco di autorizzazione ambientale per la discarica di Cappella Cantone) e un altro imprenditore bresciano impegnato nel settore dello smaltimento dell'amianto.

È quanto emerge nelle intercettazioni ambientali predisposte dai carabinieri del nucleo investigativo di Brescia all'interno del ristorante «Il Lorenzaccio». «L'incontro – recita l'ordinanza che ha condotto in carcere il politico e Locatelli – era stato organizzato in funzione di un ipotetico accordo commerciale, che di fatto avrebbe costituito un cartello d'imprese, con una sorta di spartizione delle aree di competenza e una politica dei prezzi da praticare».

Secondo gli investigatori, l'obiettivo ipotetico dell'incontro era l'assegnazione delle zone di Bergamo e Brescia al'imprenditore bresciano, quelle di Cremona-Pavia al bergamasco. È il 14 ottobre quando Nicoli Cristiani, Locatelli e l'imprenditore bresciano si trovano al ristorante e Nicoli Cristiani, durante la conversazione, non nasconde: «Io avevo suggerito di fare cartello», riferendosi al ruolo di altri imprenditori del settore che «stanno facendo cartello contro di noi», come rileva il Locatelli.

«Ci trombano con l'Antitrust questi qui», aggiunge il bergamasco. «Allora anche loro insomma!», ribatte l'imprenditore bresciano. «Ma noi siamo due», replica Locatelli. «Voi siete cartello!», chiosa Nicoli.

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 3 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA