Nicoli Cristiani lascia tutti gli incarichi
Chiede ciabatte, lenzuola e un romanzo

Il vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia Franco Nicoli Crisiani, arrestato per corruzione per una tangente da 100 mila euro e traffico illecito di rifiuti, si è autosospeso dal Pdl e si è dimesso da tutti gli incarichi pubblici e istituzionali.

Lo ha fatto con un fax inviato alla cancelleria dei gip di Brescia Cesare Bonamartini. Nicoli Cristiani nella sua cella del carcere bresciano di Verziano sta leggendo le carte per affrontare prossimamente un nuovo interrogatorio dopo che davanti al gip Cesare Bonamartini, giovedì, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Uomo pratico e determinato, Franco Nicoli Cristiani ieri mattina ha ricevuto la visita di due amici di partito: l'ex sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia e il deputato Giuseppe Romele. Ai due parlamentari bresciani ha rivolto una semplice richiesta: le lenzuola pulite, le ciabatte e un libro, possibilmente un romanzo non troppo impegnativo.

Più che per la sua condizione, Nicoli Cristiani ha detto di essere preoccupato per l'anziana madre che ha 91 anni. Da quando è stato arrestato, mercoledì mattina, non ha potuto contattarla non avendo, allo stato, la possibilità di effettuare neppure una telefonata. Sabato, però, per la prima volta dopo il suo arresto potrà incontrare un familiare per il colloquio.


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