Martina interviene su Brebemi
«Regione parte civile al processo»

«È una vicenda grave ed è un errore minimizzare quanto avvenuto: ci aspettiamo che la Regione si costituisca parte civile al processo che ci sarà». A intervenire sulla vicenda Brebemi è stato Maurizio Martina del Pd.

«È una vicenda grave e scioccante ed è un errore minimizzare quanto avvenuto: ci aspettiamo che la Regione si costituisca parte civile al processo che ci sarà». A intervenire è Maurizio Martina, consigliere regionale e segretario del Pd lombardo, lunedì 5 dicembre in Consiglio regionale dopo l'intervento del presidente Formigoni sulla vicenda Nicoli Cristiani e il caso Brebemi.

«Non c'è speculazione politica, ma necessità di comprendere a fondo i problemi sistemici che questa Regione ha rispetto ad alcuni settori delicatissimi e ai meccanismi di controllo – ha proseguito Martina –. Non possiamo sfuggire a questa riflessione, se vogliamo essere all'altezza dei problemi enormi che questi fatti ci mettono di fronte. Non basta una mera elencazione dei fatti accaduti su questa vicenda specifica», ha aggiunto riferendosi all'intervento di Formigoni. Martina ha, anzi, posto delle domande all'Aula e al governatore: «Perché la Regione ha imposto alla Provincia di Cremona la discarica di Cappella Cantone, commissariandola, quando la stessa amministrazione provinciale e buona parte dei Comuni erano contrari? E perché di fronte al rischio che si evidenzia con la falda si decide di andare avanti? - ha domandato Martina -. Chiediamo che la Regione valuti la sospensione delle autorizzazioni per la realizzazione della discarica come forma di autotutela della stessa istituzione regionale».

In generale, sulla vicenda, Martina ha detto che il Pd «non è contrario alla commissione d'inchiesta. Ma bisogna capire bene cosa non va nel livello dei controlli e dei soggetti preposti a farli. Il problema c'è e non riguarda solo la gestione del territorio e dell'ambiente». La maggioranza deve fare una riflessione al suo interno, secondo il Pd, «ma non scaricando il barile magari con la scusa che le persone coinvolte non appartengono alla stessa corrente partitica, aspetto che ai cittadini non interessa affatto». Per Martina «il tema non è uscire dalla vicenda facendo finta di niente, ma prendere consapevolezza e agire. Chiediamo un cambio di rotta radicale. Innanzitutto, con il presidente di Arpa che venga a rispondere in commissione Ambiente».

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