Servizio idrico integrato:
respinta la censura di Raimondi

Sul tema del servizio idrico integrato, è stata respinta in Consiglio regionale una mozione di censura di Pd, Sel, Udc e Pensionati all'assessore Raimondi per non avere ancora fornito le spiegazioni richieste. Entro il 31 gennaio 2012 sarà presentata una relazione approfondita.

Respinta con 46 voti contrari, 27 a favore e una sola astensione la mozione di censura nei confronti dell'Assessore regionale all'Ambiente Marcello Raimondi presentata dai gruppi di opposizione Pd, Sel, Udc e Pensionati. Nella mozione i firmatari lamentavano come sullo stato di attuazione della riforma del servizio idrico integrato l'Assessore regionale non avesse ancora fornito le spiegazioni richieste, a fronte di interrogativi avanzati in particolare con una interpellanza del 20 luglio scorso.

«Alla data odierna – hanno evidenziato i rappresentanti di minoranza - ci risulta che la maggior parte delle Province non ha ancora rispettato gli adempimenti richiesti dalla legge regionale, mentre le abrogazioni parziali di alcune parti della normativa intervenute a seguito degli esiti referendari e della recente sentenza della Corte costituzionale hanno generato ulteriori incertezze interpretative». Da qui la richiesta di una ulteriore proroga del termine per l'affidamento del servizio e soprattutto di una relazione puntuale sullo stato di attuazione della legge regionale.

L'assessore Marcello Raimondi nella sua replica ha evidenziato come i ritardi siano dovuti a successive e intervenute modifiche in sede nazionale e non sono pertanto riconducibili alla normativa regionale. «La richiesta dei gruppi di opposizione era di riferire sullo stato di attuazione, che per legge avviene con una relazione annuale, dopo 6 o 7 mesi dall'entrata in vigore della legge. Se la legge avesse parlato di relazione "semestrale", allora potrei capire la censura, ma quando abbiamo dibattuto ampiamente il testo, l'ipotesi della relazione annuale non è mai stata contestata in quest'aula».

«Per questo mi ha sorpreso questa mozione, ma non per questo mi sottraggo al dialogo. Stiamo in ogni caso raccogliendo i dati necessari e richiesti, e come previsto entro il 31 gennaio del prossimo anno metteremo a disposizione del Consiglio regionale una dettagliata relazione in merito».

«La Lombardia - ha aggiunto Raimondi - ha promulgato la propria legge regionale sull'acqua nei tempi e nei modi stabiliti, a differenza di molte Regioni italiane, e la tempestività, soprattutto in un settore che richiede chiarezza, è una nota di merito, non certo di demerito, per la Giunta lombarda».

«Continua purtroppo la confusione delle opposizioni su un tema così importante e ancora una volta il Consiglio - ha continuato Raimondi - rispedisce sonoramente al mittente le provocazioni. Tra i tanti errori in cui sono incorsi i firmatari della mozione anzitutto quello di credere che la norma regionale sia un'attuazione del cosiddetto "decreto Ronchi". Niente di più falso: come diciamo ormai da un anno la nostra norma non interviene sulle materie del Ronchi e quindi non è stata modificata dal referendum».
 
«Allo stesso tempo anche il recente pronunciamento della Corte Costituzionale - ha continuato l'assessore - pregiudica solo la parte relativa alla facoltà di costituire società patrimoniali, tra l'altro, previste già dalla legge regionale 26/2003. Non c'è dunque nessuna necessità di rivedere la nostra legge».

«Mi auguro che l'opposizione faccia un esame di coscienza e si concentri sulle vere esigenze del servizio idrico - ha concluso Raimondi -, collaborando con chi, come noi, è impegnato tutti i giorni nel dare assistenza a Province ed Enti locali in questa delicata fase di transizione e riordino del sistema idrico integrato».

Il capogruppo del Pdl, Paolo Valentini, ha infine sottolineato come,
negli ultimi venti mesi, a fronte di 95 interrogazioni scritte
presentate, l'assessore Raimondi abbia già fornito risposta all'85% di
queste.

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