I Sindacati degli inquilini dal Prefetto:
«Bloccare gli sfratti di chi è in crisi»

«Gli sfratti non sono la soluzione alla crisi economica», con questo slogan si sono mobilitati martedì, nella giornata di mobilitazione nazionale contro gli sftatti, i sindacati Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Unione Inquilini.

La giornata di mobilitazione si è articolata in un incontro con la Prefettura e, in seguito, un lungo presidio a Bergamo in via Torquato Tasso. Al Prefetto i sindacati inquilini hanno consegnato una piattaforma che richiedeva: la sospensione delle esecuzioni degli sfratti per permettere il passaggio da casa a casa; il sostegno alle famiglie in difficoltà nel pagamento dell'affitto; il rilancio degli investimenti per la realizzazione di edilizia a canone sociale (case popolari).

Al presidio davanti alla Prefettura hanno partecipato una cinquantina di persone, in grande parte famiglie che rischiano di perdere la casa a causa di provvedimenti di sfratto per morosità.

I dati forniti dal Ministero degli Interni evidenziano la crescita vertiginoso degli sfratti per morosità a Bergamo e provincia: nel 2010 sono stati eseguiti più di mille sfratti e le escuzioni forzate attraverso l'utilizzo della forza pubblica sono state quasi 500 con una crescita del 15 % rispetto all'anno passato. Di fronte a questa emergenza sociale gli enti locali non rispondono in alcun modo, in parte perché privi di mezzi a causa dei tagli ai trasferimenti dei governi di questi ultimi anni, in parte perché insensibili al problema. Per questo motivo i sindacati hanno sollecitato il Prefetto ad un intervento di emergenza anche attraverso la costituzione di una Commissione per la graduazione degli sfratti per morosità.

Il presidio si è sciolto alle ore 19, dopo un comizio in cui Fabio Cochis del Unione Inquilini ha promesso altre iniziative di mobilitazione e di resistenza contro gli sgomberi delle famiglie colpite dalla crisi economica.

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