«Io, rovinato dal videopoker»
Un giocatore incallito si racconta

«Il poker online mi sta rovinando la vita. È un vortice che ti trascina in un abisso, fra bugie e nevrosi». E' la testimonianza di un giocatore incallito, in scacco del gioco d'azzardo.

«Il poker online mi sta rovinando la vita. È come un vortice che ti risucchia e ti trascina in un abisso, è un incubo spaventoso fatto di bugie e nevrosi». Questa è la testimonianza di un giocatore incallito, da anni in scacco del gioco d'azzardo. Ha deciso di restare anonimo, perciò lo chiameremo con un nome di fantasia, Luigi, ma vuole raccontare la sua esperienza per evitare che altre persone possano rovinarsi come lui.

«Ho 45 anni – si presenta –, sono un imprenditore benestante con una famiglia, tre figli e una trentina di dipendenti. Il gioco d'azzardo mi è sempre piaciuto e in passato un paio di volte l'anno andavo nei casinò per divertirmi con gli amici. Mi giocavo qualche milione di lire alla roulette o al poker, poi finiva li. A volte ho vinto, ma era un passatempo occasionale, non gli davo molta importanza».

Dieci anni fa la svolta: «Mi hanno portato in una bisca, un posto illegale dove si poteva giocare a poker – aggiunge Luigi –. È stato l'inizio della mia fine. Ho speso parecchi soldi, le prime volte ho vinto e credo sia stato questo il motivo scatenante che mi ha incitato a proseguire. Le vincite poi sono diminuite e la mia aggressività nel gioco è aumentata. Perdevo da mesi, ma mi ero autoconvinto di poter recuperare. La situazione peggiorava e anche mia moglie, preoccupata delle mie frequenti uscite notturne, cominciava a insospettirsi. Un giocatore incallito ha sempre una scusa pronta. Per lui conta solo il tavolo verde. Il gioco d'azzardo mi ha cambiato, sono diventato bugiardo, irascibile e scontroso. Ho trascurato gli affetti e dimenticato gli impegni. Ho bruciato quasi tutta l'eredità che mi hanno lasciato i miei genitori, ho venduto perfino un'immobile che per me aveva un valore affettivo importante».

Leggi di più su L'Eco di Bergamo oggi in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA