Fara, Protezione civile al palo:
l'assicurazione infortuni è cara

Buona idea quella di formare un gruppo di Protezione civile, pronto a intervenire. Peccato che a Fara si fossero fatti i conti senza l'oste: per 4.000 euro il gruppo rimane solo un'idea. Il motivo? L'assicurazione contro gli infortuni troppo cara.

Una buona idea quella di formare in paese un gruppo di Protezione civile, pronto a intervenire. Peccato che a Fara Gera d'Adda si fossero fatti i conti senza l'oste: per 4.000 euro il gruppo di volontari rimane un'idea. Il motivo? L'assicurazione contro gli infortuni troppo cara.

La difficile situazione economica del Comune sta costringendo l'amministrazione comunale a sempre più rinunce. L'ultima riguarda la Protezione civile: otto faresi nel maggio 2010 hanno svolto il corso per diventare volontari, accogliendo l'invito del Comune, lanciato durante un'assemblea pubblica. L'ottobre successivo il Consiglio comunale ha approvato il regolamento del gruppo. Da allora, però, il corpo non si è ancora costituito.

Il nodo sta proprio nell'assicurazione a copertura di eventuali infortuni dei volontari durante il servizio: troppo cara per il Comune. «Al momento quindi – afferma il sindaco Valerio Piazzalunga – la costituzione del corpo è ferma». La disponibilità dei volontari non è comunque venuta meno. Almeno per ora.

«Rimaniamo a disposizione – afferma uno di loro, Pietro Perego –, anche se va ammesso che non c'è più grande entusiasmo». Al momento quindi non si sa se Fara d'Adda, paese di circa 8.000 abitanti, potrà prima o poi contare su un corpo di Protezione civile. Anche perché il pagamento dell'assicurazione, il cui premio annuale si aggirerebbe intorno ai 4.000 euro, non sembra essere l'unico ostacolo economico.

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