Natale e Capodanno, c'è l'austerity
Hotel e ristoranti, prenotazioni in calo

Prenotazioni in calo rispetto allo scorso anno. La poca neve e la crisi stanno penalizzando pesantemente anche il turismo bergamasco. Da Natale a Capodanno sono esigue le prenotazioni negli alberghi della città e delle valli, eccetto per alcuni isolati casi.

Prenotazioni in calo rispetto allo scorso anno. La poca neve e la crisi stanno penalizzando pesantemente anche il turismo bergamasco. Da Natale a Capodanno sono esigue le prenotazioni negli alberghi della città e delle valli, eccetto per alcuni isolati casi.

«La situazione è critica. Le ormai imminenti vacanze natalizie sono caratterizzate dalla difficile congiuntura, al punto che secondo una indagine di Federalberghi il 75% della popolazione dichiara che l'attuale situazione politica-economica condizionerà i consumi turistici non solo delle festività ma anche dei prossimi mesi – afferma Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo albergatori di Ascom Bergamo –. A questo si aggiunge anche un fatto meteorologico: la mancanza di nevicate abbondanti. I due fattori stanno penalizzando i nostri albergatori che speravano di colmare il vuoto del ponte dell'Immacolata».

Ma i dati non sono confortanti:le prenotazioni del periodo natalizio sono di gran lunga al di sotto dei livelli dello scorso anno. Il calo in città si aggira attorno al -10%. La stima viene confermate anche dagli albergatori delle valli, che registrano prenotazioni al di sotto della media rispetto agli anni scorsi e concentrate soprattutto attorno a Capodanno.

«Gli operatori di fronte alla crisi non di fermano, ma hanno ideato iniziative e promozioni accattivanti. Sono diversi quelli che hanno offerto pacchetti vacanze di due/ tre giorni - spiega Zambonelli – Ormai la propensione dei turisti è quella di fermarsi solo per alcune notti e i nostri alberghi hanno prenotazioni soprattutto attorno all'ultimo dell'anno e per due o tre giorni».

Anche i ristoratori lamentano la crisi. Se da un lato si segnalano ristoranti non del tutto pieni per Natale e Cenone di San Silvestre, dall'altro il piatto piange per il resto del periodo.

«La crisi si sente. Eccome! E la situazione è più che disastrosa. – esordisce Petronilla Frosio, presidente dei Ristoratori Bergamaschi di Ascom Bergamo –. Per Natale e l'ultimo dell'anno i nostri ristoranti hanno ancora posti disponibili. Ci stiamo accorgendo che ormai la tendenza è quella di prenotare all'ultimo momento e soprattutto il giorno di Natale si tende a passarlo in casa. Il clima di austerità spinge anche i bergamaschi a trascorrere a casa una festa che richiama ai valori dell'atmosfera di intimità e familiarità».

E prosegue: «Sicuramente i più penalizzati saranno i ristoratori delle valli, perchè ora anche il costo della benzina incide notevolmente sul bilancio famigliare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA