Unicef, ecco la Pigotta d'Italia
È Anita: salverà molti bambini

La Pigotta dell'Unicef di Bergamo ha la camicia rossa e la gonna: in onore di Garibaldi si chiama Anita. La bambola, che ha lo scopo di raccogliere fondi per salvare bambini da malattie facilmente curabili, è stata presentata al sindaco di Bergamo.

La Pigotta dell'Unicef di Bergamo ha la camicia rossa e la gonna: in onore di Garibaldi si chiama Anita. La bambola, che ha lo scopo di raccogliere fondi per salvare bambini da malattie facilmente curabili, è stata presentata al sindaco di Bergamo.

La presidente dell'Unicef di Bergamo, Ermanna Vezzoli Toma, l'ha portata «in visita» a Palazzo Frizzoni: la Pigotta d'Italia verrà inserita in un book che sarà donato dall'Unicef al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un evento che sigilla questo grande progetto nato a Bergamo nel 1986 da un'idea che voleva sostituire una bambola più affettuosa alla Barbi, bambola sicuramente troppo consumista.

All'idea è poi seguito il progetto che ha dato alla Pigotta un valore grandissimo di solidarietà in quanto la bambola non viene venduta, ma data in adozione in cambio del costo destinato alle cure salvavita per i bambini da 0 a 5 anni che muoiono per malattie facilmente curabili.

Una pigotta, al costo di adozione di 20 euro, salva per esempio 4 bambini dalla malaria con la dotazione della zanzariera trattata. Il progetto Pigotta è a costo zero, grazie alla partecipazione di aziende (come il Cotonificio Albini e il Gruppo Radici), ma soprattutto grazie al lavoro gratuito delle signore dei centri anziani, come l'Auser, che confezionano durante tutto l'anno le bambole.

Il lavoro viene svolto anche nelle scuole elementari con la partecipazione dei genitori e in particolare delle nonne. Grazie all'idea e alla costruzione del progetto imprenditoriale, la Pigotta si è diffusa in tutta Italia e costituisce un grande esempio di progettualità no profit. Inoltre ha rivalutato l'attività artigianale e la manualità di molte persone che sono anche in grado di trasmettere questa capacità ai più giovani.

Ad oggi questo progetto ha realizzato oltre 20 milioni di euro a costo zero e il Comitato di Bergamo ne va molto orgoglioso. La prima Pigotta, il prototipo, e la Pigotta d'Italia, vestita da Imelde Bronzieri, volontaria del Comitato Unicef di Bergamo, sono state presentate con il messaggio che anche il sindaco Tentorio ha voluto inviare al presidente della Repubblica.

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